Napoli nel degrado, il Comune si arrende
«Siamo senza soldi né personale»

Napoli nel degrado, il Comune si arrende «Siamo senza soldi né personale»
di Valerio Esca
Sabato 7 Settembre 2019, 08:53 - Ultimo agg. 10:27
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Il verde negato, dimenticato, abbandonato. Parchi, giardini e aiuole non curate, erbacce secche e bruciate, acquitrini e caditoie otturate. Le fotografie del verde cittadino sono un pugno nell'occhio, ma anche nello stomaco. Il problema è sempre lo stesso: il Comune non ha più risorse, né di personale, né economiche per affrontare nuove assunzioni.
 
Per i 13 parchi cittadini, tra cui il Virgiliano, Villa Comunale, Capodimonte, parco dei Camaldoli, De Filippo a Ponticelli, Troisi a San Giovanni, parco Mascagna all'Arenella, Re Ladislao a San Lorenzo, parco Buglione all'Arenella, parco di Scampia, il Poggio ai Colli Aminei, il Nicolardi al confine con il vallone di San Rocco - ci sono soltanto cento giardinieri. Poco più di sette unità per ogni parco, che divisi su tre turni vuol dire due giardinieri per struttura. Si occupano di sorveglianza, manutenzione, custodia, giardini e aiuole. Tra questi cento l'età media è altissima: dai 58 ai 64 anni. «Diventa difficile mettere la zappa in mano a un giardiniere di 64 anni, a due anni dalla pensione spiegano dal Comune Molti poi risultano non idonei al servizio e, quindi, vengono utilizzati come sorveglianti». Incardinati nell'area Gestione del verde ci sono soltanto due agronomi per tutto il Comune di Napoli. Al 31 dicembre 2019 l'Ente si ritroverà con 69 esecutori tecnici, nessun operatore dei servizi generali e 19 sorveglianti. I giardinieri distaccati sulle dieci Municipalità si contano sulle dita di una mano. Sono circa tre-quattro per zona, con la gestione di 39 parchi, oltre ai 13 che ricadono sotto il controllo diretto del Municipio. Cinquanta sono i dipendenti di Asìa che si occupano della pulizia dei viali, di 25 dei 52 parchi cittadini (avendo ereditato il ramo d'azienda di Napoli servizi». Come prevede il contratto di servizio con il Comune, Asìa si occupa soltanto del diserbamento e non della cura e della potatura di aiuole e parchi. Sono invece 31 i dipendenti di Napoli servizi ai quali è affidata la sorveglianza di sei parchi.
IL COMUNE
«Come possiamo con questi numeri garantire il massimo dell'efficienza dice l'assessore allo Sport, con delega al Verde, Ciro Borriello Il tema vero è che a Napoli servirebbero 350 giardinieri, non 100. Abbiamo meno di un terzo delle risorse necessarie». Il caso di Napoli nord poi è eclatante: tra Scampia e Secondigliano, dove si trova il più grande polmone verde cittadino, per estensione di chilometri quadrati, ci sono soltanto sette persone. Nei prossimi due anni il numero si ridurrà prima di toccare quota zero. Una vera e propria emergenza. Anche i dipendenti comunali sul verde sono ridotti all'osso: è rimasta soltanto la dirigente Bastìa, mentre sono andati via tre funzionari. «Pensate - evidenzia Borriello ho dovuto prevedere la scorta per i due vigilanti della Villa Comunale, affollata fino a mezzanotte». L'sos di Borriello arriva dritto al nuovo esecutivo appena insediato: «Spero che il governo dedichi maggiore attenzione ai territori e ai comuni come il nostro, con la possibilità o di sbloccare le assunzioni o di svincolare risorse per la manutenzione del verde». Una resa dalla quale il Comune può venire fuori soltanto affidando all'esterno il servizio e, dunque, con l'intervento di privati. «Anche affidare all'esterno i servizi di manutenzione del verde ha dei costi e ci aspettiamo che si intervenga al più presto rimarca Borriello Non ci si può girare dall'altra parte con enti locali come il nostro in evidente difficoltà».
I MEZZI
Dei pochi camion a disposizione dell'area Gestione verde, il più giovane in fatto di immatricolazione risale al 1990. In pratica sono vecchi di 30 anni. Gli attrezzi, come lamentano i giardinieri delle Municipalità, non ci sono e, nel migliore dei casi possibili, sono obsoleti.
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