Napoli, ecco i semafori a Mergellina: «Presto anche l'autovelox»

L'assessore De Iesu: «Avevamo annunciato l'attivazione in tempi brevi e abbiamo mantenuto la promessa»

I funerali di Elvira Zriba a Piedigrotta
I funerali di Elvira Zriba a Piedigrotta
di Melina Chiapparino
Venerdì 25 Novembre 2022, 12:00
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Semafori pronti a funzionare in piazza Sannazaro, a Napoli, dove lampeggiavano sul giallo da dieci anni. È il secondo importante provvedimento adottato per la sicurezza stradale nell'area di Mergellina dopo l'installazione dei dissuasori sonori su via Caracciolo. Dispositivi invocati dalle famiglie delle vittime degli investimenti pedonali che, tra la fine di agosto e l'11 ottobre, hanno causato la morte di tre napoletani nella zona compresa tra il lungomare partenopeo e via Piedigrotta.

I semafori pronti per l'attivazione e che, da anni, lampeggiavano sul giallo, sono quattro in totale, di cui una coppia installati presso l'attraversamento pedonale davanti al civico 200 di piazza Sannazaro dove ha perso la vita il 62enne, Giuseppe Iazzetta e altri due semafori, con funzione direzionale, all'incrocio con via Caracciolo. La loro attivazione «rappresenta la conquista di una battaglia che aveva iniziato mio marito e che non ha potuto concludere», spiega Antonella Masella, vedova dell'ingegnere dell'Alenia travolto mentre stava attraversando sulla strisce pedonali, che aveva segnalato attraverso una raccolta firme per denunciare la pericolosità. «Per garantire la sicurezza dei pedoni, però occorrono anche i dossi e nelle prime settimane di attivazione dei semafori chiediamo la presenza della polizia municipale - sottolinea Antonella che riferisce come - le persone siano abituate a non guardare quei semafori e a correre, ignorando la presenza delle strisce pedonali». 

L'attivazione dei semafori è un traguardo anche per Alba, la mamma di Elvira Zriba, 34enne di origini tunisine, travolta a fine agosto da un centauro che impennava su via Caracciolo mentre la giovane aveva quasi raggiunto il marciapiede. «Siamo in attesa dell'intestazione di uno slargo a mia figlia, promesso dal Comune e questo traguardo arriva dopo tre morti, per questo c'è tanto ancora da fare per la sicurezza stradale» insiste Alba che, pochi mesi prima di Elvira, aveva perso il suo primogenito Mustafa, investito a Pianura mentre era sulla sua bicicletta.

A queste tragedie, l'11 ottobre si è aggiunta quella di Alessandra Navarra, investita mentre attraversava sulle strisce pedonali in via Piedigrotta e morta alcuni giorni dopo. Per questi motivi, sono in tanti a pensare che «l'attivazione dei semafori sarebbe dovuta avvenire anni fa e non dopo questi drammi» come ha detto Francesco Borrelli, consigliere regionale che indica un «traguardo ottenuto col sacrificio di tre vittime». «Ora devono installare i dossi nell'area di Mergellina e in altre zone della città, unitamente a controlli e certezza delle pene» conclude Borrelli, oggi anche deputato, che annuncia una manifestazione il 19 dicembre per Christian Carezza, il bimbo travolto, a giugno, da un auto mentre era sul marciapiede nel suo quartiere a Cavalleggeri. 

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«Avevamo annunciato l'attivazione in tempi brevi e abbiamo mantenuto la promessa». Per Antonio De Iesu, assessore alla Polizia Municipale e alla Legalità, la sincronizzazione dei dispositivi è senz'altro una «priorità in tema di sicurezza stradale» ma, dopo le tragedie avvenute non nasconde anche «la necessità di dare risposte rapide alle famiglie delle vittime». 

 

«L'area di Mergellina è stata attenzionata per le drammatiche morti di questi ultimi mesi ma, di fatto, non è ad alta densità statistica per indicenti gravi o mortali» spiega l'assessore che assicura altre iniziative a garanzia della sicurezza stradale «da proporre in Prefettura, inclusa l'ipotesi degli autovelox». 

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