Via gli infermieri precari, a Napoli scatta l'allarme: «Cardarelli a rischio stop»

Via gli infermieri precari, a Napoli scatta l'allarme: «Cardarelli a rischio stop»
Venerdì 25 Ottobre 2019, 14:10 - Ultimo agg. 18:17
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«Via 180 infermieri, tra meno di una settimana l'ospedale Cardarelli rischia uno stop a causa del licenziamento dei precari». A lanciare l'allarme la Cisl Fp Campania guidata da Lorenzo Medici a cui fanno seguito la Cisl Federazione Università, la Cisl Medici Campania e la UilFpl Campania guidata da Vincenzo Martone.

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«Dopo la grande manifestazione che lo scorso sabato ha radunato sotto palazzo Santa Lucia centinaia di precari della sanità - si evidenzia in una nota - la preoccupazione per la tenuta de sistema sanitario regionale è sempre maggiore. Il licenziamento dei 50 precari dall'Asl Napoli 2 avvenuto lo scorso settembre e quello che a breve invece vedrà coinvolti gli infermieri in servizio al Cardarelli da circa 6 anni, potrebbe avere anche forti ripercussioni sull'ordine pubblico».

«I reiterati interventi di blocco del turn over, più di 10 anni di commissariamento e gli effetti di Quota 100 hanno provocato la grave emorragia di personale che ad oggi impedisce l'immissione di nuove competenze professionali in linea con i fabbisogni reali», sottolineano i sindacati in una nota inviata al presidente della Regione Vincenzo De Luca a cui chiedono un incontro urgente.

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«Un ospedale senza infermieri vuol dire il blocco totale di tutte le attività. Oltre a creare gravi tensioni sociali, mina la tenuta dei Lea e della qualità dell'assistenza visto che non vengono acquisite nuove competenze, anzi vengono perse e non si riesce a recuperare il gap strutturale degli organici. Gli idonei nelle graduatorie devono essere aggiuntivi e non sostitutivi del personale in servizio seppur precario - spiegano Lorenzo Medici e Vincenzo Martone - è urgente una proroga del personale precario, un celere assorbimento di tutte le graduatorie degli idonei dei concorsi espletati e la stabilizzazione delle centinaia di precari storici che pur lavorando da vari anni con varie forme di lavoro flessibile, di cui all'art. 36 del DLgs. 165, non hanno ancora avuto la possibilità di poter arrivare alla tanto agognata sottoscrizione di un contratto a tempo indeterminato nonostante le numerose norme nazionali e comunitarie, che condannano l'utilizzo prolungato di contratti flessibili per sopperire alle carenze strutturali di organico».
 

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