L'allarme dei medici: «Ospedali napoletani, mancano farmaci e biancheria»

L'allarme dei medici: «Ospedali napoletani, mancano farmaci e biancheria»
di Ettore Mautone
Domenica 22 Luglio 2018, 12:06
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Asl Napoli 1, ospedali colabrodo a dispetto dei livelli essenziali di assistenza invece in miglioramento in Campania. Come mai? «Tutte le energie sono state, nell'ultimo anno e mezzo, devolute all'Ospedale del Mare». A puntare il dito sono i medici dirigenti rappresentati da tutte le sigle sindacali. In un documento denunciano tutto ciò che non va nella sanità cittadina. A pagarne le spese sono innanzitutto i cittadini assistiti in un circuito di cure che, fatto salvo il Cardarelli, «è organizzato in modo approssimativo, lacunoso, insicuro».

Nelle pagine del documento sindacale sono elencate le principali disfunzioni della Asl. Si va dai pronto soccorso affollati e con personale all'osso, stressato e stremato dai carichi di lavoro, alle strutture edilizie obsolete, alla manutenzione carente, alle tecnologie non sempre all'altezza, per finire con i beni di consumo centellinati, compresi suppellettili, biancheria e ausili forniti con il contagocce. Per non parlare dell'organizzazione dei percorsi di cura approssimativi e affidati a primari facenti funzione che spesso non hanno né l'autorità né il tempo di dedicarsi alla revisione continua delle cose che non vanno. E così i cittadini scontano tutti i mali di un processo riorganizzativo ancora a metà strada.
 
«Gli operatori dei pronto soccorso e del 118 sono bersaglio privilegiato di aggressioni ma l'azienda non si confronta con i rappresentanti degli aggrediti per migliorare il servizio e la sicurezza - avverte Vincenzo Bencivenga, psichiatra, neosegretario regionale dell'Anaao, il principale sindacato di categoria - siamo diventati lo sfogatoio del malcontento dell'utenza esasperata».

«Le principali difficoltà organizzative evidenziate dagli ispettori ministeriali un anno fa al Loreto Mare - aggiunge Ermanno Scognamiglio per i medici ospedalieri (Cimo) - persistono e si allargano agli altri presìdi. Quasi ovunque sono vacanti i posti di responsabili di reparti e servizi. I concorsi si fanno solo a Napoli est mentre nel resto dell'azienda le procedure sono minime senza trasparenti criteri di priorità». «Il personale diminuisce sempre più, negli ospedali e nei distretti, ed è sempre più stressato e di età avanzata - aggiunge Fabio Tamburro, radiologo esponente dei primari della Asl - e le procedure di reclutamento sono lente ed insufficienti». «Il Loreto Mare sta morendo - concludono in coro Cgil, Cisl e Uil Medici insieme a Fesmed e Fassid - tra trasferimenti e mancata attivazione del polo materno-infantile nel quale ormai ben pochi continuano a credere».

«Rispetto e trovo quasi sempre stimolanti i documenti sindacali quando sono propositivi - replica il manager della Asl Mario Forlenza - convocherò le parti per la prossima settimana per un confronto su tutte le tematiche sollevate. Ma dare l'immagine della Napoli 1 come di una azienda ferma è ingiusto e non vero per il lavoro finora fatto. E non solo per l'Ospedale del Mare ma anche per potenziare gli altri presìdi».
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