Napoli, giallo a Palazzo Reale: sparito un candelabro dall'altare maggiore della Cappella Palatina

Napoli, giallo a Palazzo Reale: sparito un candelabro dall'altare maggiore della Cappella Palatina
di Gennaro Di Biase
Sabato 6 Marzo 2021, 23:54 - Ultimo agg. 7 Marzo, 09:31
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Il giallo della sparizione del candelabro dall’altare maggiore della Cappella Palatina mette in subbuglio Palazzo Reale, il cui direttore Mario Epifani in queste ore ha avviato un’indagine interna ed è alla ricerca di certezze sulla data della scomparsa dell’oggetto. Una volta chiarito il “quando”, sporgerà denuncia agli inquirenti. La vicenda è ancora piena di punti interrogativi, ma un fatto è certo: «Sono rimasti soltanto due candelabri nella Cappella», confermano da Palazzo Reale. 

Non torneranno utili le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Il mistero del candelabro, infatti, risale ormai a diversi mesi fa. La scoperta della sparizione è della settimana scorsa, quando, durante un rendiconto inventariale, si è notato che il prezioso oggetto era scomparso dall’altare della Cappella Palatina. «Finiti i controlli interni - racconta il direttore di Palazzo Reale Mario Epifani - andrò a denunciare la mancanza del candelabro.

Nei sotterranei si trovano arredi di vari periodi, e non è ancora da escludersi che il candelabro possa essere stato trasferito lì, considerando che tali spostamenti avvengono spesso nei palazzi storici». La stratificazione degli oggetti è fitta e intricata, nell’edificio che racchiude secoli di storia di Napoli e di sovrani provenienti da ogni angolo dell’Europa moderna. Di sicuro - filtra da Palazzo Reale - il candelabro non c’era già più prima del 13 novembre 2020: in quella data - i musei erano chiusi da una settimana circa - furono girate le riprese di un servizio Rai per “Buongiorno Italia” e nelle immagini il candelabro non risulta. Dovrebbe trattarsi - filtra ancora dalla reggia - di un oggetto dell’800, visto che non si ritrova inserito nell’inventario del 1907 tra gli oggetti del palazzo. In origine, i candelabri dell’altare erano quattro. 

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Ieri mattina, prima della conferma della mancanza dell’oggetto, il direttore di Palazzo Reale aveva ricevuto una mail protocollata dal consigliere regionale Francesco Borrelli dal titolo: «Segnalazione sparizione candelabro dalla Cappella Palatina. Gentilissimo direttore, ho ricevuto un’allarmata segnalazione con la quale si afferma che uno dei candelabri posizionati sull’altare maggiore della Cappella Palatina all’interno del Palazzo Reale non sarebbe più al suo posto. La prego di voler rassicurarmi sulla sorte del prezioso oggetto». «Se il museo era chiuso, come ha fatto ha sparire il candelabro? – si chiede ancora Borrelli che, con Gianni Simioli, commenta anche il degrado in cui versa l’opera di Jago al Plebiscito - Nelle scorse settimane ci era arrivata segnalazione da parte di alcuni cittadini di vandali che si divertivano a prendere a calci il Look-down di Jago, con il rischio di danneggiarlo, Abbiamo segnalato la vicenda alle autorità, che sono intervenute individuando i responsabili. Purtroppo c’è sempre minor rispetto per il patrimonio artistico e monumentale della nostra città. Abbiamo trovato sull’opera ancora i coriandoli di carnevale, mascherine e anche delle catenine utilizzate per i “lucchetti dell’amore”. La cosa più grave è che alcuni punti sono sporchi di deiezione canine. L’opera, probabilmente, viene utilizzata da chi pesta deiezioni e vuole pulirsi le scarpe, questo è lo specchio di una doppia inciviltà. Di chi non pulisce gli escrementi del proprio cane abbandonandoli per strada e di chi si una volta calpestati si pulisce su una statua».

«La sparizione del candelabro va assolutamente stigmatizzata, ed è un segnale preoccupante, che accende un campanello d’allarme in una zona che dovrebbe essere controllatissima. Il candelabro ci risulta essere placcato in oro. L’autore dell’altare e dei candelabri originali è Dionisio Lazzari, scultore del ‘500», conclude Antonio Pariante del Comitato Portosalvo. 
 

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