Napoli, il Parco San Gennaro nel degrado. Il Comune: «Entro marzo la delibera per riaprirlo»

Napoli, il Parco San Gennaro nel degrado. Il Comune: «Entro marzo la delibera per riaprirlo»
di Emiliano Caliendo
Giovedì 10 Febbraio 2022, 20:31 - Ultimo agg. 20:44
5 Minuti di Lettura

La rinascita sociale e culturale del Rione Sanità degli ultimi anni è ormai un dato di fatto. Un miglioramento della vivibilità del quartiere, in antitesi alla sua nomea, avvenuto grazie all’impegno e alla collaborazione delle associazioni, della Diocesi e delle istituzioni. Resta, però, una grande zona d’ombra. Ai 32mila abitanti del quartiere, circoscritti in un’enclave di 2 chilometri quadrati, è negato l’accesso all’unico polmone verde presente in zona: il Parco San Gennaro.

Un antico vigneto, trasformato in parco urbano nel 2008 – anno in cui fu inaugurato – che sorge tra via San Vincenzo e via San Gennaro dei Poveri, proprio di fronte l’omonimo ospedale. Un’area verde di 6500 metri quadri - dotata di un campetto da calcio, un’area giochi per bambini, vialetti in tufo, un’area servizi e decine di specie botaniche come ulivi, rose, limoni, melograni e corbezzoli – che dopo aver alternato periodi di apertura e chiusura, giace nel completo abbandono e degrado.

L’ultimo segnale di vita risale al 2017 quando il parco fu riaperto parzialmente con un'inaugurazione alla presenza di alcuni membri della precedente amministrazione comunale, restando però interdette alcune aree.

Oggi il parco, seppur chiuso, è in balia dei vandali e dei ragazzini che non avendo altri posti dove andare, vi si intrufolano per giocarvi a pallone. L’ultimo avvistamento di operai risale all’estate scorsa quando tecnici e lavoratori della Napoli Servizi hanno transennato le aree pericolanti del parco.

Video

Su tutte una voragine nel terreno collegata ad un’antica cisterna d’acqua, presumibilmente di epoca romana, che ne ha provocato l’ultima chiusura. All’interno del parco vi è inoltre una piccola struttura coperta, dotata di bagni, che sarebbe in grado di ospitare un bar ma che potrebbe fungere anche da presidio per eventuali giardinieri o per un servizio di guardiania. L’edificio versa in condizioni di degrado assolute tra calcinacci, rifiuti e mura sfondate. In stato di abbandono e senza acqua anche l’unica fontanina presente. In corrispondenza dell’ingresso carrabile su via San Vincenzo, il locale teoricamente destinato al personale, chiuso e fortunatamente sigillato, si presenta in buone condizioni. Il parco dall’agosto del 2021 è in affidamento alla cooperativa Crescere Insieme di Rosario Fiorenza che è comunque riuscita a garantire una manutenzione sporadica.

Tra le altre realtà associative in prima fila nella manutenzione volontaria del luogo, di cui denuncia da anni l’abbandono, c’è il Comitato Parco San Gennaro che, sabato 5 febbraio, insieme ad un gruppo di disoccupati del Movimento 7 Novembre, ha ripulito l’area. «Noi vorremmo rivedere finalmente questo parco aperto. Ci sono due testimonianze di vita legate a questo luogo: Rita Parisi (madre di una ragazza del quartiere che si era impegnata per la riapertura dell'area verde ndr) deceduta per lo stress delle vicende che hanno riguardato il parco e il vicino ospedale San Gennaro; e Francesco Ruotolo (storico attivista ambientalista ndr) che era stato nominato consulente alla memoria di questo parco. Persone che hanno dato anima e corpo per questo luogo ora chiuso», è il grido di rabbia del giovane attivista Davide Marotta, tra i volontari del comitato. «Si parla di riscatto della Sanità e dei suoi luoghi ma questo avviene solo negli spazi chiusi. Parliamo di vivibilità all’aperto: la gente ha bisogno di parchi come questo per vivere in socialità, specialmente in tempi di pandemia. Rivolgiamo un appello al sindaco Gaetano Manfredi, dopo dieci anni di amministrazione de Magistris: oggi sono passati sei mesi dal suo insediamento, se ha affermato in campagna elettorale di essere il cambiamento, adesso ci aspettiamo un incontro anche con lui per sbloccare la situazione» conclude amareggiato Davide.

Nell’ambito dell’asse programmatico denominato “Ossigeno Bene Comune” della Città Metropolitana di Napoli, per il parco San Gennaro sono stati stanziati 600mila euro: 440mila euro destinati all’importo complessivo dei lavori, mentre 159mila euro sono destinati ai lavori in economia, oneri di smaltimento in discarica, rilievi ed accertamenti, spese di vigilanza, spese tecniche per progettazione e imprevisti oltre che per le varie voci di IVA di ciascuna spesa. Con una delibera di Giunta del 2019 l’allora amministrazione del sindaco Luigi de Magistris approvò il progetto di fattibilità tecnica ed economica della riqualificazione, finanziato proprio dai fondi dell’ente di Piazza Matteotti, basato su 13 tipologie d’intervento dalla riqualificazione di locali, aree giochi, aree verdi, pavimentazioni, al ripristino delle recinzioni, dell’impianto idrico, della cartellonistica e dell’impianto (assente) di video-sorveglianza.

Da Palazzo San Giacomo fanno sapere che c’è massima attenzione da parte dell’amministrazione targata Gaetano Manfredi sul Parco. Il progetto esecutivo è in fase istruttoria presso gli uffici tecnici del Comune, in particolare quelli del Servizio Verde, «e sarà presentato in Giunta entro la fine di marzo» rassicura l’assessore al ramo Vincenzo Santagada. Una volta completato il passaggio in Giunta, e in Consiglio Comunale, con l’approvazione della delibera sarà così disponibile il cronoprogramma degli interventi e verrà indetto un bando di gara per l’assegnazione dei lavori. Le associazioni del quartiere come il Comitato cittadino Parco San Gennaro chiedono di essere coinvolte nella fase progettuale e realizzativa del progetto in quanto - fanno sapere - sono al momento gli unici soggetti sul territorio in grado di far rivivere definitivamente il parco. E non far sì che una volta riqualificato, venga nuovamente abbandonato a sé stesso come accaduto in passato. L’assimilazione «di alcuni cittadini come lavoratori per la realizzazione delle strutture» è una delle proposte avanzate dai comitati di residenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA