Giallo al Pareo Park, ustionati 150 bambini: «Ma tutti i valori erano nella norma»

Giallo al Pareo Park, ustionati 150 bambini: «Ma tutti i valori erano nella norma»
di Ettore Mautone
Lunedì 24 Giugno 2019, 07:00 - Ultimo agg. 20:54
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Scottature sotto i piedi, eritemi e strane bolle alle estremità e in altre parti del corpo, infiammazioni della congiuntiva: sono i postumi di una domenica di caos e paura per oltre cento famiglie che con i rispettivi bambini, ieri, avevano raccolto al volo l'offerta di trascorrere a prezzi popolari (10 euro) la giornata di apertura della stagione estiva al Pareo Park, il Parco acquatico di Licola. Una giornata iniziata di buon mattino, all'insegna del divertimento e della spensieratezza per adulti e bambini ma che ha virato verso la paura quando a metà mattinata qualche genitore ha notato la comparsa di bollicine sotto i piedi di alcuni bambini. Condotti in infermeria a una ventina di essi sono state praticate le prime cure tamponando le dolorose bollicine sollevatesi e scoppiate sotto la pianta dei piedi.

A quel punto il gestore del parco ha fatto diramare un avviso dai megafoni facendo uscire tutti dall'acqua suggerendo di restare all'ombra sotto gli ombrelloni. L'attesa di chiarimenti si è ben presto trasformata in caos per le proteste e le richieste di rimborso del biglietto. Vista la ressa il gestore del parco ha chiamato la polizia le cui sirene si sono ben presto sovrapposte a quelle di alcune ambulanze richiamate sul posto da genitori e famiglie più per il panico che per necessità vera.
 
«La maggior parte dei bambini che hanno fatto il bagno dice il genitore di una bambina di 6 anni e mezzo ha accusato gli stessi sintomi. Mia figlia ha fatto il bagno verso le 11, a mezzogiorno l'abbiamo sentita lamentarsi per la presenza di un po' di sangue sotto i piedi. Pensavamo a un taglietto, poi ci siamo resi conto che erano bollicine che si erano rotte. L'abbiamo fatta medicare. Alle 15 è arrivato l'annuncio di uscire dall'acqua. Pensavamo si trattasse di qualche evento atmosferico. Sono andato a verificare per capire cosa stesse succedendo e ho visto la ressa con tanti bambini che piangevano. Siamo andati via, al Santobono. Anche se non sarà nulla di grave ho speso 45 euro di farmaci e trascorso una giornata infernale. Ho sporto denuncia alla polizia di Pozzuoli. Ci siamo tutti preoccupati molto».

Molto più rassicurante la versione dei fatti narrati dal proprietario del Pareo Park, Vincenzo Schiavo: «L'acqua delle nostre piscine è controllatissima, facciamo prelievi ogni due ore e tutte le analisi sono risultate regolari, così anche i controlli di qualità. Abbiamo avuto una ventina di richieste di medicazioni per bambini con piccole bolle e macchie rosse sotto i piedi ma ad un certo punto si è scatenato il panico. Molti chiedevano il rimborso del biglietto (che non è stato accordato ndr). Da qui è nata una ressa con urla e animi esasperati. Per precauzione siamo stati noi a chiamare la polizia. Poi, per facilitare l'uscita dai varchi non abbiamo fatto pagare il parcheggio. Dalle prime notizie anche i prelievi della Asl sono risultati negativi. Credo ci sia stato un eccessivo allarmismo. La presenza di cloro nell'acqua è risultata nella norma, alcune manifestazioni come l'arrossamento degli occhi poi sono del tutto fisiologiche. Pensiamo che le piccole manifestazioni cutanee siano compatibili con l'esposizione all'acqua e al sole per molte ore nel primo bagno della stagione».

Prudente la direzione sanitaria della Asl che, dopo aver disposto prelievi e campionature dell'acqua ieri pomeriggio, ripeterà le analisi stamattina. Fino ad allora il parco non potrà essere utilizzato. Il cloro in piscina può dare luogo in alcuni casi a fenomeni irritativi soprattutto congiuntiviti note in clinica. In questo caso si è trattato di qualcosa di lieve ma diverso. «Cercheremo di individuare la causa per fare in modo che non accada più», fanno sapere dall'azienda.

Nel corso della giornata circa un centinaio di bambini sono andati al Santobono per controlli e soprattutto per i referti, altri trenta all'Annunziata e una ventina all'ospedale di Pozzuoli con il corredo di ressa e file interminabili.

Tutti i minori sono stati dimessi. Al Santobono per fronteggiare l'emergenza sono stati richiamati in servizio una mezza dozzina di pediatri dai reparti e dalla reperibilità impegnando un'area degli ambulatori separata dal pronto soccorso per evitare di ingolfare la prima linea del polo pediatrico. Lunghe attese, spinte, urla hanno infine comportato l'intervento delle forse dell'ordine per sedare gli animi. Una domenica da dimenticare di caos e panico in un torrido inizio d'estate.

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