Napoli, parla l'immigrato ferito al Vasto: «Non lo so se è razzismo ma ho avuto molta paura»

Napoli, parla l'immigrato ferito al Vasto: «Non lo so se è razzismo ma ho avuto molta paura»
di Oscar De Simone
Venerdì 3 Agosto 2018, 14:57 - Ultimo agg. 21:13
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«Adesso devo pensare a me e poi vedrò se restare o meno a Napoli. Non so se è razzismo, anche perché io qui non ho mai fatto casini». Queste le parole di Cissé Elhadji Diebel, il ragazzo 32enne ferito ieri sera da colpi d'arma da fuoco al Vasto.
 

 

Il senegalese ambulante e con permesso di soggiorno non si spiega il perché di tanta violenza e adesso si sente un sopravvissuto. 
 

«È stato il telefono cellulare a salvarmi la vita» racconta «perché l’altra pallottola è stata fermata proprio dal dispositivo che avevo in tasca. È successo tutto all’improvviso. Io ero uscito per andare al ristorante con i miei amici ed una volta li ci eravamo fermati a parlare. Ho visto questi due ragazzi sul motorino che si sono fermati proprio davanti a me e mi hanno sparato. Io non ho una spiegazione per tutto questo. È incredibile che una persona si fermi per sparare e poi vada via come se non fosse accaduto nulla. Ora devo pensare prima a riprendermi e poi vedrò se restare o meno a Napoli».
 
 

Cissè, ricoverato al Loreto Mare, non sarà trasferito all'ospedale del Mare. Lo ha deciso l'equipe medica che si sta occupando di lui. Al momento - rende noto Giuseppe Russo, capo Dipartimento assistenza ospedaliera della Asl Napoli 1 Centro - il giovane è in sala operatoria dove i medici stanno completando le manovre per metterlo in trazione. Da quanto si apprende, si è deciso di non trasferire il ragazzo perché «in casi di fratture scomposte, come in questo, muovere il paziente potrebbe causare complicazioni vascolari». Nessun intervento è stato al momento programmato per estrarre il proiettile conficcato nella zona femorale distale della gamba destra «perché è prima necessario procedere con la trazione».

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