Napoli, ecco i pazienti robot: così i giovani medici si allenano senza rischi

Napoli, ecco i pazienti robot: così i giovani medici si allenano senza rischi
di Ettore Mautone
Giovedì 10 Giugno 2021, 09:20 - Ultimo agg. 11 Giugno, 08:07
4 Minuti di Lettura

Upgrade tecnologico, innovazione, presidi robotici e simulatori hi-tech: un avamposto della moderna didattica in medicina e nelle professioni sanitarie prende forma a Napoli, presso la Scuola di medicina dell'Ateneo Federico II. Qui nasce il primo laboratorio didattico avanzato d'Italia che utilizza non solo manichini ma veri e propri simulatori robotici utilizzabili in campo odontoiatrico e in area medica ma soprattutto chirurgica per addestrare a una sutura, a eseguire un parto, a intervenire in laparoscopia. Fari puntati su robotica e realtà aumentata con l'ausilio della multimedialità. Un progetto di eccellenza frutto di un lavoro di squadra messo in campo dalla scuola di Medicina, dall'Ateneo partenopeo e dalla Regione Campania utilizzando fondi Pon.


L'ODONTOIATRIA
Ad entrare in funzione per prima è l'aula didattica per esercitazioni pratiche messa a disposizione degli studenti del corso magistrale in Odontoiatria e Protesi dentaria. «Un centro all'avanguardia tra i tre più tecnologicamente avanzati d'Europa e il più grande d'Italia - spiega Sandro Rengo, past-president del Corso di Laurea in Odontoiatria della Facoltà - che conta su 46 postazioni odontoiatriche con altrettanti pazienti robot».

Ciascuna postazione è attrezzata con uno schermo ad alta definizione e manichini-robot che riproducono fedelmente la bocca di un paziente. «Quest'aula preclinica - continua Rengo - serve alla didattica e alla formazione ma anche per offrire un servizio di elevata qualità all'utenza. Merito della lungimiranza della Regione Campania e dei vertici dell'Ateneo che hanno fornito alla Scuola un'eccezionale opportunità per la formazione degli studenti». I simulatori avanzati Smily prodotti da Saratoga e disegnati dal team Paolo Pininfarina, riproducono fedelmente qualsiasi intervento pratico configurando un ambiente realistico con le stesse tecnologie delle sale odontoiatriche. Già predisposto un upgrade che prevede l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per valutare le performance dello studente in connessione a un network mondiale di eccellenza odontoiatrica. La Facoltà di Odontoiatria della Federico II parteciperà al progetto di validazione di questa tecnologia grazie al team di Rengo. La Scuola odontoiatrica della Federico II è la seconda in Italia dopo La Sapienza con 60 studenti l'anno, un corso magistrale in Igiene dentale (20 allievi), tre specializzazioni (Ortognatodonzia, Chirurgia orale e Odontoiatria infantile) 8 master e numerosi corsi di perfezionamento (300 iscritti l'anno).


L'INNOVAZIONE
«Si tratta di solo uno dei tasselli che questa scuola di Medicina ha inserito in un più ampio progetto per l'innovazione della didattica e della ricerca - aggiunge Maria Triassi, presidente della Scuola di via Pansini - l'obiettivo è colmare il gap nell'addestramento delle nuove leve soprattutto nell'ambito delle discipline chirurgiche. Il primo passo è stato attivare un corso di studi in Medicina tecnologica che affida alcuni insegnamenti a materie di bioingegneria. Il fulcro del progetto condurrà al progressivo adeguamento delle aule didattiche in chiave tecnologicamente avanzata». Nel padiglione blocco operatorio è ad esempio previsto un collegamento con un'aula multimediale (una sorta del Var della chirurgia) che consenta agli allievi di seguire in diretta, e da diverse angolazioni, interventi chirurgici dai più semplici ai più complessi, avvalendosi di tecniche di realtà aumentata. In allestimento c'è un intero piano, vero e proprio laboratorio didattico avanzato, che sarà dotato di simulatori robotici e manichini che sostituiscono in tutto una sala chirurgica reale. Dall'attuale livello base si passerà progressivamente, nell'arco dell'anno, a una rete hi-tech sul modello già realizzato ad odontoiatria. I fondi? «Abbiamo stretto un'importante sinergia con la Fondazione Banco Napoli - spiega Triassi - e in carenza di risorse pubbliche punteremo sempre più a partnership pubblico-private con enti di ricerca e nell'ambito di iniziative no profit. La contropartita è solo la formazione di personale altamente qualificato».


LA BIBLIOTECA
Degno di nota anche il riammodernamento da finanziare della Biblioteca Quagliariello da anni abbandonata in uno dei locali al piedi della Torre biologica. A breve sarà inaugurata una nuova aula multimediale con 60 postazioni hi-tech per seguire lezioni, assistere a interventi chirurgici, autopsie e attività formative interventistiche coadiuvate dagli strumenti informatici.
«È chiaro che tutto questo non potrà mai sostituire il tirocinio al letto dei pazienti conclude Triassi ma oggi più che mai, quando a causa del Covid le lauree in medicina e chirurgia, infermieristica e in ambito sanitario sono diventate abilitanti, è necessario un addestramento tecnico che sostituisca le opportunità offerte un tempo dall'addestramento su cadaveri o su animali nel campo della chirurgia dei trapianti. Siamo pronti a lavorare in squadra con la Regione per sul via a un pronto soccorso come necessità didattica e opportunità assistenziale. La Scuola federiciana intende confermare le proprie tradizioni di eccellenza, dare lustro alla Campania, porsi all'avanguardia nell'avanzamento tecnologico, dialogare con le più prestigiose realtà universitarie d'Europa».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA