Napoli, piano di fuga in caso di sisma: ecco le aree dove attendere i soccorsi

Napoli, piano di fuga in caso di sisma: ecco le aree dove attendere i soccorsi
di Paolo Barbuto
Mercoledì 13 Febbraio 2019, 07:21 - Ultimo agg. 07:37
3 Minuti di Lettura

A Napoli esistono 129 aree sicure nelle quali cercare rifugio in caso di terremoto. Il conto l’ha fatto il Comune di Napoli che ha inserito quelle aree nel piano d’emergenza in caso di evento sismico. 
La deliberazione che contiene il piano è stata votata nello scorso autunno e verrà sottoposta oggi al voto del consiglio comunale, è stata illustrata l’altro giorno alla Commissione Ambiente, presieduta da Marco Gaudini. A presentare il documento l’assessore Alessandra Clemente che ha, fra l’altro la delega alla protezione Civile, il comandante della polizia municipale che ha, fra l’altro la dirigenza della Protezione Civile comunale e la geologa Monica Adamo. Il piano di emergenza è stato varato nel rispetto delle norme regionali che prevedono la redazione di documenti specifici per ogni amministrazione comunale.

I RUOLI
Sono individuate, nel documento, dodici funzioni considerate indispensabili in caso di evento sismico. Si va dalla gestione dei servizi sanitari al coordinamento dei servizi radio con il contributo dei radioamatori; dal censimento dei danni a quello dei materiali e dei mezzi disponibili; dall’intervento di un comitato tecnico scientifico a quello di un responsabile della viabilità.

 

Ovviamente, poi, c’è il lungo elenco delle aree dove andare a cercare rifugio in caso di evento sismico: si tratta di strade e piazze considerate sicure perché non coinvolte in altre possibili situazioni di emergenza e con l’ampiezza giusta per accogliere la popolazione in fuga e prevedibilmente impaurita. In quei luoghi le persone dovranno fermarsi ed aspettare la Protezione Civile che interverrà con immediatezza e aiuterà a comprendere se, e dove, ci sono stati danni, per consentire un rapido rientro a casa a chi vive in strutture non pericolose e lo smistamento verso luoghi temporanei di accoglienza per le persone che vivono in edifici lesionati o per i quali c’è bisogno di verifiche.

LA PARTENZA
Marco Gaudini, eletto con i Verdi in Consiglio Comunale e presidente della Commissione Ambiente alla quale è stato presentato il piano di emergenza, mostra moderata soddisfazione ma pensa principalmente al futuro: «Non considero questo documento come un punto d’arrivo ma come un trampolino di partenza. Per adesso il Comune si è adeguato in parte alle richieste della Regione, ora si tratta di ampliare la questione e di diffondere, soprattutto la cultura della prevenzione che, in questo caso, significa la condivisione con la cittadinanza di norme di comportamento utili. Io credo fortemente nel volontariato e dico che bisogna coinvolgere in queste iniziative quante più associazioni possibile». Insomma l’entusiasmo è quello di sempre, pure di fronte a una questione delicata come quella del piano d’emergenza in caso di terremoto: «Io, personalmente, sono pronto a mettermi in gioco fin da subito. Mi piacerebbe sviluppare, assieme all’assessore Clemente, un progetto destinato alle scuole dove andare a raccontare ai ragazzi cosa fare quando c’è una scossa».

I FONDI
Per Alessandra Clemente sarà importante il finanziamento al quale palazzo San Giacomo dovrebbe accedere per la creazione di una «colonna mobile» della Protezione civile comunale.

Determinante sarà, secondo il comandante dei vigili, l’arrivo in primavera di nuovi apparecchi per le trasmissioni radio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA