«Metropolitana di Napoli, griglie a piazza Plebiscito per evitare rischi agli edifici storici»

«Metropolitana di Napoli, griglie a piazza Plebiscito per evitare rischi agli edifici storici»
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 18 Ottobre 2018, 08:32 - Ultimo agg. 09:40
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Piazza del Plebiscito non sarà la prima ad avere le grate del metrò. Griglie, botole e chiusini compaiono in diverse piazze famose del mondo. Ce ne sono in piazza Duomo a Milano, in piazza San Carlo a Torino e perfino a Parigi. Al Plebiscito, poi, tra tombini, chiusini e lastre di copertura del mega-schermo cinematografico che si trova tra le due statue equestri, mai entrato in funzione, ne sono censiti già sette. È quanto emerge nel dossier di circa 100 pagine, realizzato dagli uffici tecnici del Comune e consegnato martedì all'assessorato alle Opere Pubbliche. Nel corposo documento si elencano tutti i motivi che hanno portato a scegliere piazza del Plebiscito, anziché Largo Carolina o piazza Trieste e Trento, per realizzare la camera di ventilazione della Linea 6 del metrò che prevede in superficie, appunto, tre grate, per un totale di 25 metri quadrati, contro le quali si sono scagliate le associazioni degli intellettuali napoletani, che si sono appellate al ministero per i Beni culturali e all'Unesco per «fermare lo scempio».
 
L'ultima parte del report è costituita proprio da una lunga carrellata di foto che, secondo i tecnici, testimonierebbero come «l'inevitabile presenza di sottoservizi imponga griglie, botole e chiusini in diverse piazze del mondo». Seguono le immagini delle grate di fronte al Duomo di Milano, nel salotto buono di Torino, nella seicentesca piazza San Carlo, su ambo i lati della statua di Emanuele Filiberto. Perfino a Parigi, dove si trovano di fronte al Louvre, in una delle piazze simbolo della cultura mondiale. Nella Ville Lumière sono presenti ancora griglie in Place de la Concorde, Place de l'Hotel de Ville e Rue de Rivoli.

Nel dossier viene ripercorso l'iter che ha portato a localizzare la camera di ventilazione del metrò al Plebiscito, decisa solo con la variante approvata dalla giunta comunale lo scorso aprile. Il progetto originario, infatti, la prevedeva in Largo Carolina, in virtù della «posizione della galleria di linea che consentiva di non realizzare alcun cunicolo di collegamento». Nel 2010 arriva una prima variante, per «allontanare il tracciato della Linea 6 dalle fondazioni di fabbricati di pregio, ma in precarie condizioni manutentive», che però non mutò la posizione della camera di ventilazione, che restava a 40 metri dal tracciato di variante, ma che rendeva necessario costruire un tunnel di collegamento. Dai sondaggi, però, sono emersi lungo il tracciato «terreni incoerenti, sotto falda e una cavità non censita, tutti elementi di forte rischio per l'esecuzione in tradizionale del cunicolo». Usare una tecnologia di scavo diversa, invece, sarebbe stato più invasivo, comportando «scavi di dimensioni maggiori, impatti sui sottoservizi, l'occupazione integrale di piazza Carolina, la necessità di disporre di un'area logistica anche in piazza del Plebiscito e il potenziale rischio per gli adiacenti fabbricati. Le analisi svolte hanno evidenziato elementi di forte criticità, rendendo sconsigliabile questa soluzione». «Elevati fattori di rischio presentavano anche gli scenari di piazza Trieste e Trento». La soluzione percorribile, quindi, è stata individuata nel Plebiscito.
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