Travolti e uccisi sul lungomare, l'ira dei parenti: «Vittime dimenticate»

A Mergellina la "spoon river" dei pedoni: tre morti in tre mesi

Vittime della strada, la marcia per non dimenticare
Vittime della strada, la marcia per non dimenticare
di Melina Chiapparino
Domenica 20 Novembre 2022, 23:01 - Ultimo agg. 22 Novembre, 08:15
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«Sono stati uccisi e continuano a morire ogni giorno». C’è stato chi lo ha detto tra le lacrime e chi si è lasciato andare alla rabbia ma, ciò che ha accomunato le parole dei familiari delle vittime di incidenti stradali, è stato denunciare «il silenzio delle istituzioni».

Nel giro di tre mesi, a Mergellina, hanno perso la vita mentre attraversavano la strada, la 34enne Elvira Zribra, Giuseppe Iazzetta e Alessandra Navarra entrambi di 62anni. Le voci e il dolore dei loro parenti e amici, sono state al centro del corteo di ieri mattina, organizzato in occasione della giornata mondiale delle vittime della strada, dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Borrelli insieme a Gianni Simioli della Radiazza.

La manifestazione, cominciata alle 10, si è snodata da via Caracciolo passando per piazza Sannazaro fino a via Piedigrotta per deporre i fiori e ricordare i luoghi esatti dei tre investimenti nell’area «del triangolo della morte» come è stata definita da Borrelli convinto che «chi corre o impenna in città non commette un errore ma un omicidio». Al corteo si sono unite le voci anche dei genitori del piccolo Christian Carezza, travolto a tre anni e mezzo da un auto mentre si trovava sul marciapiede nel suo quartiere a Cavalleggeri lo scorso giugno e della mamma di Maurizio Liberti, 22enne napoletano morto a Roma nel 2008, in seguito a un investimento stradale tra auto. «Sono tutte vittime che non hanno vice, dimenticate anche dalle istituzioni» hanno detto Borrelli e Simioli riferendosi al fatto che «nessuno degli investitori di questi episodi, a Napoli, ha trascorso un giorno di carcere mentre le famiglie delle vittime vivono un doloroso “ergastolo”».

Per questi motivi, l’obiettivo della manifestazione è stato soprattutto invocare «una giustizia rapida, la certezza della pena e più sicurezza stradale, a cominciare da Mergellina con l’attivazione dei semafori a piazza Sannazaro».

Elvira Zribra, stava attraversando su via Caracciolo per gettare i rifiuti dopo il suo turno di lavoro in uno chalet quando è stata travolta da un centauro che impennava, la notte tra il 28 e 29 agosto. «Il Comune ci aveva detto che le avrebbero dedicato una piccola piazza ma dopo il primo incontro, mi hanno abbandonato» ha raccontato Alba, madre della giovane che, a dicembre, aveva già perso Mustafa, fratello di Elvira, investito da un’auto mentre era in bicicletta a Pianura. «Sopravvivo grazie alla diocesi di Pozzuoli che mi fornisce la spesa ma non ho aiuti da nessuno» ha insistito Alba accompagnata da Carlo, fidanzato di Elvira. Meno di un mese dopo la morte della giovane, la mattina del 18 settembre, è stato investito Giuseppe Iazzetta. Il 62enne, brillante ingegnere dell’Alenia, stava attraversando sulle strisce pedonali davanti casa, in piazza Sannazaro quando è stato colpito da un’auto. «Mio marito da anni aveva chiesto l’attivazione dei semafori che si trovano dove è stato investito e che da dieci anni sono ancora fermi, lampeggiano sul giallo» ha fatto sapere Antonella Masella, al corteo con la figlia Gabriella e Michele, altro figlio di Iazzetta. Poco dopo, l’11 ottobre, la 62enne Alessandra Navarra, è stata investita sulle strisce pedonali davanti la galleria Quattro Giornate. «Mia sorella aveva il costume sotto il vestito e stava andando a godersi il sole sugli scogli di via Caracciolo» ha detto con rabbia e dolore Paola Navarra, presenta al corteo con Simona, figlia di Alessandra. A questi racconti strazianti, si è aggiunto quello del piccolo Christian che «stava andando al mare mano nella mano con la madre e aspettava sul marciapiede fino a quando l’auto l’ha travolto» ha raccontato il padre, Ciro Carezza.

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Le richieste dei familiari delle vittime se da un lato riguardano pene certe e significative per gli investitori, dall’altro invocano più sicurezza in strada. «Non è venuto il sindaco e nessun rappresentante del Comune - hanno detto i parenti dei quattro napoletani investiti - ma almeno ci diano risposte e attivino dispositivi per migliorare la sicurezza del quartiere». A supportare queste richieste, ieri mattina, a parte i rappresentanti di comitati come Maria Pia Laino per “Salviamo Mergellina”, Simioli e Borrelli che, in veste da deputato si farà promotore di «norme più dure» erano presenti, Benedetta Sciannimanica e Lorenzo Pascucci, assessore e consigliere della I Municipalità, Luca Bonetti e Rino Nasti consiglieri della V Municipalità e nell’ambito di Europa Verde, Enzo Vasquez dell’esecutivo cittadino, Ines Barone e Giovanni Sabatino, consiglieri federali nazionali ed Elena Marini presidente regionale del consiglio federale di Europa Verde.
 

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