Napoli, ladri in ospedale: bandito entra nell'ufficio di una dottoressa al Policlinico e le ruba i soldi

Napoli, ladri in ospedale: bandito entra nell'ufficio di una dottoressa al Policlinico e le ruba i soldi
di Ettore Mautone
Lunedì 9 Dicembre 2019, 14:54 - Ultimo agg. 15:31
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Furto con destrezza all’istituto universitario di Igiene dell’Università Vanvitelli, al secondo piano del complesso di Santa Patrizia. Qui nei giorni scorsi, all’ora di pranzo, nel suo studio, una ricercatrice A.- M. mentre era intenta a lavorare al computer spalle alla porta ha subito, senza accorgersene, la sottrazione di circa 100 euro di contanti dal portafogli che era nella borsa sulla scrivania a non più di 30 centimetri di distanza dalla sua sedia. 

«È incredibie - racconta il camice bianco - ho visto solo un’ombra, mi sono voltata e non c’era più nessuno. Pensavo a uno studente che avesse sbagliato stanza, come spesso accade. Mi sono subito alzata e affacciata nel corridoio ma era deserto. Sono rientrata nella stanza e ho visto la borsa aperta. Il portafogli era anch’esso aperto e purtroppo vuoto. Ho dato l’allarme, cercato il numero delle guardie giurate sperando che potessero bloccare il ladro. Una mia collega nell’ufficio di fronte è uscita anche lei ed anche il suo portafogli era stato svuotato. Sono rimasta choccata dal fatto che questa persona era dietro di me senza che me ne fossi minimamente accorta. Non oso pensare quello che sarebbe potuto accadere se mi fossi voltata mentre era intento a rubare. Dalle stanze di altri uffici del piano hanno detto di aver visto un. ragazzo scappare». 

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Un vero e proprio Arsenio Lupin si aggira dunque per i piani dello storico complesso di Sant’Andrea delle Dame. Un ladro che ha puntato con scaltrezza e silenziosità ai soldi senza toccare le carte di credito e altri effetti personali. Il portafogli svuotato e non portato via risponde del resto a una precisa strategia così come nella ricostruzione fatta dalle guardie giurate. «Se anche fosse stato fermato come sospetto il ladro avrebbe sempre potuto sostenere che in tasca avesse soldi suoi», sostiene Giuseppe Alviti, presidente dell’associazione guardie particolari giurate. In totale il bottino provento del furto non supera i 200 euro. Ma resta l’amaro in bocca per la sensazione di vulnerabilità percepita dalle due dottoresse derubate. 

«Ho sentito solo un fruscio e quando mi sono voltata non c’era più nessuno. Se avessi lasciato la borsa e mi fossi allontanata lo avrei accettato con minore paura ma quanto accaduto mi ha lasciato di stucco. Ero a pochi centimetri dalla borsa eppure non mi sono accorta di nulla. Venerdì - conclude la dottoressa - non sono venuta al lavoro ma stamani la prima cosa che ho fatto è stato spostare la disposizione dei mobili per posizionarmi con la mia postazione di lavoro di fronte alla porta. Sono intenzionata a denunciare quanto accaduto affinché sia potenziata la sorveglianza. Molti varchi di questo complesso sono presidiati dai custodi e dalle guardie ma temo che in questo caso il ladro conoscesse bene la struttura e che si sia dileguato dal retro che è sguarnito. Sono rimasta traumatizzata. Ho avuto la tachicardia e anche adesso nel raccontare l’episodio il frangente ho come una vertigine».

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