Napoli, un polo pediatrico nella zona orientale: «Pronti 200 milioni di euro»

Napoli, un polo pediatrico nella zona orientale: «Pronti 200 milioni di euro»
di Ettore Mautone
Martedì 27 Luglio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 28 Luglio, 08:54
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Il progetto è riqualificare strutturalmente e funzionalmente il Santobono, per dare al polo pediatrico napoletano il respiro di un centro di ricerca di rilievo nazionale e riunire, sotto un'unica gestione integrata, competenze e funzioni oggi divaricate su tre sedi, quella dell'Arenella, il Ravaschieri e l'Annunziata. In quest'ultimo ospedale (ex Napoli 1) c'è un vecchio reparto pediatrico della Asl Napoli 1 affidato alla gestione del Santobono con una guardia medica e un anestesista, un punto di pronto soccorso e un'ambulanza. Il nuovo Santobono sanerebbe tutte queste difficoltà strutturali. L'area di realizzazione è quella di Napoli est (ma non all'interno dell'Ospedale del mare) ed è ancora da individuare ma i fondi, 200 milioni da spendere, sono già nel piatto, attinti alla torta dei finanziamenti destinati dal ministero per l'edilizia ospedaliera e forse una parte da aggiungere con quelli del Recovery fund. A bruciare le tappe della crescita di una creatura appena concepita all'interno di commissioni regionali, è stato ieri il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ne ha dato annuncio all'inaugurazione dell'asilo nido per i dipendenti del Policlinico Federico II. 

«L'ipotesi su cui stiamo lavorando - ha sottolineato il governatore - riguarda il Santobono, vogliamo creare un polo pediatrico regionale in aggiunta a quello esistente per candidarlo a diventare un Ircss, un centro di ricerca, di ricovero e cura a carattere scientifico per fare a Napoli un polo pediatrico di valore europeo.

Si tratta di creare una struttura ex novo investendo oltre 200 milioni. Pensiamo - ha poi aggiunto - di fare un investimento importante nel campo della pediatria, andiamo avanti, lavoriamo all'elaborazione di un progetto preliminare. L'idea a cui stiamo lavorando è di avere un polo medico nell'area dell'Ospedale del Mare, un suolo pianeggiante, collegato bene con le autostrade e con le stazioni della metropolitana. Vogliamo far nascere lì un grande polo medico scientifico di livello internazionale». 

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Il nuovo Santobono appena abbozzato, prevede una capienza simile a quella dell'Ospedale del Mare, 450 posti letto, e per prendere forma e andare a gara dovrebbe tuttavia essere tradotto in progetto preliminare, passare il vaglio di una Conferenza dei Servizi della città Metropolitana e dell'amministrazione comunale, e fare altri passaggi burocratico amministrativi. L'attuale Santobono, diviso su tre sedi, crea diseconomie, sconta il disagio di spazi stretti poco compatibili con il respiro di un Irccs. Sarebbe un nuovo ospedale pediatrico che integra il vecchio. C'è però da fare i conti con la realtà della attuale programmazione: il Piano ospedaliero approvato alla fine del 2018 prevede a Napoli 60 posti letto di pediatrica mai realizzati (20 all'Ospedale del Mare, 20 al San Giovanni Bosco e 20 al San Paolo che funziona a scartamento ridotto con 10 unità). Nel prossimo inverno è probabile, e attesa, una malattia Covid che magari in forma attenuata colpirà soprattutto i giovani non vaccinati che si concentrano tra i 12-19 enni. Il Santobono e la Pediatria del Policlinico potrebbero non bastare. Al palo c'è poi l'intera rete pediatrica regionale che vede sguarnite le strutture periferiche di tutti gli hub provinciali e il Santobono con l'Università (che è priva di pronto soccorso) è praticamente l'unico centro di II livello da Sapri al basso Lazio. 

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