Napoli: agguato mortale a Ponticelli, la serrata dei commercianti. Si temono vendette

L'iipotesi di un collegamento tra il delitto e la rapina di un'auto filmata dal balcone

Agguato a Ponticelli, la vittima è Federico Vanacore
Agguato a Ponticelli, la vittima è Federico Vanacore
di Leandro Del Gaudio
Martedì 7 Febbraio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 17:35
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Non gli hanno dato il tempo neppure di accelerare, di “sgommare”, di scappare via con una alzata di frizione. È stato ucciso mentre era alla guida, colpito a morte da almeno 14 colpi di pistola, esplosi a distanza ravvicinata. Gelo siberiano, ieri pomeriggio in viale Margherita, all’esterno di una accorsata farmacia del quartiere Ponticelli. C’è ancora luce, sono in tanti per strada, quando entrano in azione i killer. Stando alle prime informazioni, erano in sella a una moto (e probabilmente c’era un’auto per una eventuale azione di fuga o di ripiego) e hanno deciso di entrare in azione, colpendo un uomo che cercavano da tempo.

Era alla guida di una Fiat 500 L, di colore rosso, con targa francese. Bastano pochi secondi per riversare contro il veicolo colpi esplosi a ripetizione, mentre l’auto è ancora con il motore acceso, pronta a riprendere il cammino. Gli spari sono stati percepiti in modo nitido all’interno dei negozi della zona, c’è chi non ha perso tempo e ha abbassato la saracinesca. Succede da queste parti.

 

Chi è l’ultima vittima? Si chiama Federico Vanacore, aveva 33 anni.

Non un personaggio sconosciuto, dal momento che era pluripregiudicato per reati contro droga e patrimonio ed era stato coinvolto in alcuni fatti di cronaca nera abbastanza recenti. A novembre del 2022, venne gambizzato in zona rione Traiano, colpito di striscio alla gamba destra; a marzo del 2022, rimase invischiato in una rissa in piazza Trieste e Trento, mentre era in fila per l’acquisito di un orologio alla moda, evidentemente in serie limitata. 

Una testa calda, mai coinvolto in indagini di camorra, anche se - da alcune informative di polizia giudiziarie - emergevano contatti (censiti solo in via superficiale) con alcuni esponenti del clan De Micco. Ed è così che mentre la Dda di Napoli ha da poco messo in esecuzione una misura cautelare, a carico di alcuni esponenti della periferia orientale targati clan Mazzarella, i killer entrano in azione. Agguato plateale, davanti a decine di persone. Azione tracotante, se si pensa al traffico che si registrava ieri pomeriggio pochi minuti dopo le 16. Tutt’altro che un’arteria di periferia, viale Margherita. Siamo nei pressi del centro storico del quartiere della periferia orientale, zona per altro coperta da impianti di videosorveglianza. C’erano donne e ragazzini, passanti in sella a scooter, autisti in doppia fila, gente a piedi.

Volto coperto, in sella a scooter, possibile che ci fosse anche un’auto in appoggio. Possibile a questo punto stabilire un collegamento estemporaneo. Ricordate cosa è accaduto giovedì scorso a Ponticelli, in zona via Sanbuco? Conviene aprire un inciso su una scena che ha fatto il giro del web, a proposito di crimine predatorio: almeno cinque soggetti (tutti incappucciati e vestiti di nero) si danno da fare per spostare un cassonetto della spazzatura, in modo da rallentare il traffico delle auto. Qualcuno se ne accorge e - dall’alto di un balcone nei paraggi - si arma di cellulare, pronto a filmare. Pochi istanti dopo, la scena clou: i cinque bloccano un’auto (parliamo di una vettura di poco conto, per altro non di prima mano), fanno uscire il conducente e portano via il veicolo. Facile immaginare che non si tratta di un raid che ha uno scopo commerciale, dal momento che l’autista viene minacciato e abbandonato sul ciglio della strada, ma nessuno gli strappa portafogli e cellulare. Facile immaginare che quell’auto rubata non doveva essere venduta ai ricettatori, ma serviva per compiere altri delitti: rapine? Omicidio? Saranno le immagini recuperate ieri a far emergere possibili contatti tra i due episodi, alla luce di un’inchiesta che viene condotta dalla Dda di Napoli. Al lavoro il pm anticamorra Antonella Fratello (che ieri ha firmato, assieme alla collega Alessandra Converso il blitz a carico del gruppo di Ciro Mazzarella). 

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Ma torniamo all’omicidio Vanacore. Caos e paura, in tanti scappano a casa. Si temono vendette, incubo faida. Tra i negozianti c’è chi chiude i battenti prima dell’orario prestabilito, mentre immediato è l’intervento dei carabinieri. Sul luogo dell’agguato, la vittima riversa nel suo sangue, all’interno di un’auto che si era appena accostata al ciglio della strada: aveva il freno tirato e il motore acceso, a dimostrazione della strategia utilizzata dai killer. È probabile infatti che da giorni andasse avanti una sorta di caccia all’uomo, al punto tale che quando è arrivata la “soffiata” sulla sua posizione all’esterno della farmacia, sono entrati in azione i killer. Brutta storia a Ponticelli, tra rapine plateali e agguati in pieno centro, in uno scenario segnato dall’eterna paura di un ritorno della faida.
 

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