Napoli, il degrado invade di Posillipo:
da salotto buono a giungla urbana

Napoli, il degrado invade di Posillipo: da salotto buono a giungla urbana
di Antonio Folle
Giovedì 18 Giugno 2020, 15:17
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Il ricordo della Posillipo decantata da artisti e poeti, degli splendidi viali alberati e della vegetazione che cresceva lussureggiante - ma ben curata - è ormai amaramente lontano. Le aiuole ben curate, i giardini tenuti in maniera impeccabile, gli altissimi pini marittimi che facevano ombra e, allo stesso tempo, davano un "tocco" di magica unicità al quartiere hanno lasciato il posto ai ceppi degli alberi abbattuti e alla giungla urbana che cresce indisturbata e arriva a invadere i marciapiedi. La cronica carenza di uomini e mezzi comunali, carenze accentuate dalla ripartenza post-Covid con decine di giardinieri comunali ancora in smart working, è la causa del disastro verde che si registra dalle parti di Posillipo.
 

 

Impossibile, però, ignorare le enormi carenze dal punto di vista organizzativo. La disorganizzazione del servizio ha più volte mandato in tilt l'intero sistema della manutenzione e gli sforzi della Cooperativa 25 giugno non possono bastare a coprire anni di atavico abbandono e disinteresse istituzionale verso un comparto - quello del verde pubblico - che per molti appare più un fastidio che una risorsa. A dispetto, ovviamente, dei proclami elettorali e dei bilanci arborei in pari nonostante il disastro evidente non solo a Posillipo, ma ormai in tutti i quartieri della città. 
 


Le maggiori criticità nell'ormai ex quartiere verde si registrano a piazza Salvatore di Giacomo, a piazza San Luigi e sul viale Virgilio. Proprio il viale intitolato all'immortale poeta Mantovano è la fotografia forse più emblematica della vergogna quotidiana che si registra a Posillipo. Il lungo viale alberato che conduce ad uno dei più importanti parchi pubblici della città ormai non esiste più e ha lasciato il posto ad un orribile paesaggio lunare sul quale "troneggiano" gli ancora più orribili ceppi dei numerosissimi pini abbattuti dal Comune durante le ultime emergenze meteo che hanno "completato" l'opera di devastazione figlia, a sua volta, di anni di abusi e mancate manutenzioni. La vegetazione spontanea, che anche qui cresce incolta, nasconde parzialmente - e pietosamente - alla vista la vergogna degli alberi abbattuti dopo l'ondata di maltempo del novembre 2019 e mai ripiantati. 

«E' una situazione veramente desolante - spiega il consigliere della I Municipalità Marcello Matrusciano - con decine di aiuole che aspettano da mesi di ricevere manutenzione da parte dei giardinieri. Purtroppo i dipendenti o sono in smart working o non hanno a disposizione i DPI necessari per realizzare lavori di tale portata. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e mortifica un quartiere dove un tempo la cura del verde era al primo posto. Gli uomini della Cooperativa 25 giugno - prosegue l'esponente del primo parlamentino - fanno quello che possono ma non spetta sicuramente a loro il compito di manutenere tutte le aiuole cittadine. I volontari non devono e non possono sostituirsi all'opera dei giardinieri comunali. In qualche caso l'intervento della Cooperativa è stato risolutivo, ma il problema è nell'intero sistema e non di certo nel singolo caso».

Il rilancio del verde a Posillipo - in particolare proprio del viale Virgilio - è fermo al palo a causa del lockdown, che ha rallentato le procedure economiche, e della fumosa burocrazia napoletana. I cinque milioni di euro previsti per la ripiantumazione di nuove essenze arboree e per la cura del verde a basso fusto - fondi più volte annunciati da palazzo San Giacomo - non sono ancora arrivati. In molti cominciano seriamente a interrogarsi sul destino del verde in un quartiere che, in un tempo ormai lontano, ne faceva un vanto assoluto. 

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