Prima comunione negata a bimbo autistico a Napoli, la mamma fa appello al Papa

Prima comunione negata a bimbo autistico a Napoli, la mamma fa appello al Papa
Mercoledì 7 Ottobre 2020, 13:09 - Ultimo agg. 13:25
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«Oltre al parroco adesso anche la Curia ci manca di rispetto: invece di contattare noi e darci spiegazioni difendono il parroco, rafforzando la sua tesi. Avevano il dovere di inviare gli ispettori per fare luce». Lo sottolinea Mary, madre di un bimbo napoletano autistico al quale, riferisce, sarebbe stata negata la prima comunione in una parrocchia del quartiere Poggioreale di Napoli.

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La mamma del piccolo fa sapere che le è stata offerta la possibilità di fare la prima comunione al bimbo nelle prossime date disponibili nel 2021. Per lei però, il problema è di tutt'altra natura, ormai. «Non si può emarginare così un bambino disabile», sottolinea la donna che si dice disposta a incatenarsi per protesta davanti al Vaticano. Mary ricorda che un caso analogo al suo si era già verificato nella stessa parrocchia. «Un'altra mamma, la signora Erica, ha accusato il parroco di aver offeso il figlio, anche lui autistico, in circostanze analoghe», fa sapere ancora la donna.

 

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A chiedere «risposte concrete» è anche la presidente dell'Associazione «La Battaglia di Andrea», mamma del bimbo autistico escluso dalla recita in una scuola privata di Afragola: «Chiederemo di essere ricevuti in Vaticano, siamo certi che il Papa sia a conoscenza della cosa, bisogna fare luce sull'accaduto». 

«Il comportamento del parroco; mi ha lasciato basito e sconcertato. La disabilità non può essere un motivo per negare il sacramento della Eucaristia». Sulla vicenda del piccolo Massimo interviene anche Don Aniello Manganiello, «prete di strada» che ha combattuto e continua a battersi contro la camorra in uno dei luoghi della città, Scampia, dove è alta la pervasività della criminalità organizzata. «I diversamente abili - sottolinea don Aniello, di recente tornato in città - sono puri dentro, sono senza malizia e non hanno la capacità di fare il male. Sono un sacerdote guanelliano e nelle case dove ospitiamo i diversamente abili, che san Luigi Guanella chiamava 'buoni figlì, partecipano alla santa Messa e normalmente ricevono l'Eucaristia». 

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