Napoli, primo giorno di scuola senza restrizioni: «Così torniamo a respirare»

Napoli, primo giorno di scuola senza restrizioni: «Così torniamo a respirare»
di Alessio Liberini
Martedì 13 Settembre 2022, 18:02 - Ultimo agg. 14 Settembre, 19:01
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Allo scoccare della campanella dell’ultima ora una fiumana di giovani torna ad invadere i cortili ed i vicoli adiacenti agli istituti scolastici di Napoli e della Campania. Ci si ferma a parlare con nuovi o vecchi amici. Che siano compagni di classe o semplicemente colleghi di scuola poco importa, l’importante per tutti è tornare ad una socialità vera ma soprattutto autentica. All’esterno, in attesa dell’uscita degli studenti, ci sono genitori ma anche fidanzatini e fidanzatine che attendono la propria metà per potersi ricongiungere dopo questo primo giorno di lezioni.

Gioia e spensieratezza la fanno da padrona, nonostante l’avvio dell’anno scolastico e le vacanze estive ormai alle spalle. Sono immagini di straordinaria normalità.

Quella che era mancata a tanti giovani studenti e studentesse di tutta Italia dopo i tempi tumultuosi dell’emergenza Covid e le restrizioni annesse al mondo della scuola. Per quasi tutti gli alunni, che oggi sono tornati tra i banchi, la gioia più grande è circoscritta al fatto di non dover, necessariamente, indossare nessun tipo di dispositivo di sicurezza in classe o nei luoghi della scuola. «È stato molto bello poter togliere la mascherina – racconta felice Demetra appena uscita dal suo liceo, il Vittorio Emanuele II di Napoli – specialmente con l’Ffp2 era difficile persino respirare stando sei ore in classe così».

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«Finalmente oggi si respirava. A differenza dello scorso anno ora ho anche il compagno di banco». Il 17enne Giulio sorride anche se, come ammette lo stesso, «è sempre una mazzata ricominciare la scuola». «Dopo quasi due anni mi ero ormai abituata a vedere i professori con la mascherina – spiega, invece, Giovanna, appena terminato il suo primo giorno del terzo anno al Liceo Artistico Statale di Napoli – è stato diverso vedere tutti senza, era un po’ come tornare nel 2019».

Giovanna, come la stragrande maggioranza dei suoi coetanei, aveva persino in parte dimenticato la scuola pre Covid: «Oggi è stato strano ma allo stesso tempo molto bello. Tornare ad abbracciare i miei compagni è stata una sensazione quasi indescrivibile: sono state rispettate tutte le aspettative che avevo per questo primo giorno».

Nel calderone di emozioni c’è anche chi, come il 17enne Francesco, festeggia questo primo giorno di scuola con una bottiglia di spumante da stappare all’uscita con i propri compagni di classe. «So che di solito si brinda dopo l’esame di Stato – chiarisce il giovane studente di quinta superiore - ma quest’anno abbiamo deciso, insieme ai miei compagni, di farlo anche il primo giorno per augurarci, tutti insieme, un quinto anno che sarà diverso dagli ultimi: speriamo senza Covid».

Anche per Francesco, come per tanti, è l’ultimo primo giorno di scuola e la malinconia si inizia a far sentire ma, fortunatamente, almeno lo può vivere in presenza, fianco a fianco con i suoi amici: «La Dad non ha proprio nulla di pedagogico – motiva il ragazzo – quindi è sempre meglio poter affrontare questo giorno molto particolare per me in presenza».

Ma, purtroppo, non è sempre tutto oro quel che luccica. Con il rientro tra i banchi riaffiorano, contestualmente, anche i tanti problemi storici legati a ciò che circonda il mondo della scuola. Zidan, studente del Liceo scientifico Renato Caccioppoli di Napoli, in classe è tornato già ieri – una scelta seguita da numerosi istituti di tutta la Campania che hanno anticipato di un giorno l’apertura – ma non nasconde la fatica fatta solo per arrivare in classe utilizzando i mezzi pubblici cittadini: «Da un lato sono strafelice per il ritorno a scuola senza restrizioni ma penso che possiamo continuare a migliorare». «Bisognerebbe continuare a perfezionare lo stato di salute della scuola pubblica – osserva lo studente – partendo dal migliorare le condizioni all’interno delle scuole, non solo della mia, poi resta sempre il problema del trasporto pubblico». Per tanti ragazzi campani, che oggi hanno ripreso gli studi in presenza, arrivare a scuola con bus e treni resta ancora al momento una vera e propria sfida, non sempre semplice o scontata.  

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