Napoli, in piazza i genitori dei bimbi trapiantati: «Morto un paziente di 13 anni»

Napoli, in piazza i genitori dei bimbi trapiantati: «Morto un paziente di 13 anni»
di Paola Marano
Giovedì 15 Marzo 2018, 13:43 - Ultimo agg. 16 Marzo, 19:11
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Si appellano alla Direzione generale del Monaldi, al presidente della Repubblica Mattarella, e alla Regione Campania «per garantire la necessaria assistenza dei nostri figli trapiantati». Sono i genitori del Comitato bimbi trapiantati di Napoli, che questa mattina hanno manifestato contro la sospensione dei trapianti perdiatrici riunendosi in un sit- in che ha bocclato l'uscita dell'ospedale Monaldi ai Colli Aminei. «Mancano organizzazione e percorsi adeguati di cura», denuncia Dafne Palmieri, presidente del Comitato, al settimo giorno di sciopero della fame, che già nei giorni scorsi aveva lanciato un appello al Capo dello Stato Mattarella. 

«Dopo mio figlio Massimo, trapiantato nel 2014, tutti gli altri trapiantati o in attesa di trapianto sono morti. Ieri ci sono stati i funerali di Salvatore, un bambino di tredici anni trapiantato a Roma, che è venuto a Napoli ed è stato ricoverato nel reparto di cardiochirurgia adulti - ha spiegato al megafono la Palmieri - l'azienda ha sospeso l’attivià chirurgica ma dice di garantire l’assistenza. Noi siamo testimoni nel nostro vissuto quoitidiano che non è vero, che si riceve assistenza solo grazie all’impegno etico e alla passione degli operatori sanitari».

 

Secondo il Comitato dei bimbi trapiantati, Salvatore sarebbe il nono bambino a perdere la vita al Monaldi dal 2015 a oggi. Nel pomeriggio l'Azienda ospedaliera dei Colli - come annunciato ieri dalla Regione Campania attraverso una nota congiunta - ha convocato una riunione per la definizione di un modello organizzativo integrato. Riunione a cui il Comitato ha chiesto che possano partecipare «come uditori, garanti di trasparenza» un rappresentante di Federconsumatori Campania, che assiste con i suoi avvocati i genitori nella loro battaglia, e uno del Comitato Sanità Campania.

La richiesta dei genitori è garantire ai loro figli le cure idonee «senza dover ogni volta combattere con i medici».

«Lo scorso 5 febbraio - ha raccontato Mena Di Maso, mamma di un ragazzo ventenne in attesa di trapianto  - siamo arrivati qui di corsa. Mio figlio lamentava i chiari sintomi di una cardiopatia dilatativa e invece i medici ci hanno detto che erano i sintomi dell'influenza. Se io non avessi insistito, non lo avrebbero ricoverato». 

Per i genitori i punti da affrontare a stretto giro riguardano «la mancanza di organizzazione e di protocolli e, nonostante ciò - denunciano - la Regione continua a finanziare un Centro che non funziona erogando al Monaldi oltre 3 milioni di euro di cui un terzo gia' liquidato».

Oltre a Federconsumatori Campania, nello spiazzale antistante all'ingresso dell' ospedale Monaldi c'era anche una delegazione di neo parlamentari 5 Stelle alla loro prima uscita pubblica. .
 
«Siamo qui per dire a questi genitori: Non temete, se necessatioporteremo questa battaglia in tutte le sedi istituzionali anche in Parlamento» - ha precisato Silvana Giannuzzi, neo eletta al Senato con il Movimento 5 Stelle. Con lei una delegazione del Movimento rappresentato dai parlamentari Conny Giordano, Giuseppe Buompane, Silvana Nappi, Agostino Santillo e Alessandro Amitrano. Una partecipazione che e' la prima uscita pubblica dei neo eletti 5 Stelle. «Ci coordineremo - ha continuato Giannuzzi - con la consigliera regionale della Campania e presidente della commissione Trasparenza, Valeria Ciarambino, da due impegnata in questa battaglia e vaglieremo insieme i passi da fare in sede parlamentare».
 

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