Napoli, sit-in al liceo Fonseca: «Vogliamo una scuola più sicura»

Napoli, sit-in al liceo Fonseca: «Vogliamo una scuola più sicura»
di Emma Onorato
Giovedì 13 Gennaio 2022, 18:03 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 09:06
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A Napoli continuano senza sosta le proteste dei liceali che da lunedì hanno scelto di far sentire la propria voce con sit-in e scioperi affinché venga garantito loro un rientro a scuola in piena sicurezza. Stamane al liceo Vico e per l'intera mattinata anche al Fonseca. Studenti di istituti diversi ma con eguali esigenze, si ritrovano a battersi accomunati dalle stesse richieste rivolte alle istituzioni. Così i ragazzi del collettivo studentesco Fonseca hanno partecipato - per tre giorni consecutivi - ai moti di protesta organizzati dagli studenti napoletani: «Abbiamo partecipato a vari sit-in e presidi perché crediamo che in questi anni il governo ci abbia abbandonato, abbia abbandonato le scuole, e ora sta a noi riprenderci quello che c'è stato negato», racconta Francesco De Luca, rappresentate d'istituto del liceo Fonseca che aggiunge: «Rientrare sì, ma in sicurezza». 

Ebbene l’obiettivo è di coniugare il diritto alla salute con il diritto allo studio: una coesistenza e interdipendenza che dovrebbe andare di pari passo per assicurare la serenità degli studenti delle secondarie di secondo grado.

I ragazzi premono per sentirsi più tutelati e loro richieste riguardano principalmente la consegna gratuita delle mascherine Ffp2, presidi sanitari a scuola di tamponi gratuiti, il potenziamento dei trasporti con tratte straordinarie e specifiche per gli studenti. Ma è un dato di fatto che in città gli scioperi stanno prendendo sempre più piede perché i collettivi studenteschi non vogliono rientrare in aula in assenza di queste condizioni. Quindi sì a un ritorno tra i banchi, sì alle lezioni in presenza ma con delle garanzie concrete e tangibili che ad oggi - secondo quanto segnalato dagli stessi studenti - sembrano mancare. 

Il rappresentante d'istituto tiene a sottolineare che, oltre alle proteste dei collettivi studenteschi di Napoli, ci sono anche dei motivi interni al liceo Fonseca che portano gli studenti a scioperare: «Purtroppo quando si verificano le condizioni di dover seguire le lezioni in didattica a distanza - con riferimento a casi positivi - non abbiamo questa possibilità e questo ci nega il diritto allo studio. Inoltre l'istituto non prevede uno scaglionamento per le entrate e le uscite dall'edificio scolastico». Così oggi è stato «deciso di fare un sit-in all'interno del nostro istituto, sia nella sede centrale che succursale. I ragazzi sono entrati a scuola e dalle 8.10 si sono seduti nelle aule e nei corridoi». Un protesta che si è prolungata fino alle 14, impedendo il regolare svolgimento delle lezioni in presenza. 

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Ma anche la questione dei trasporti aggrava le condizioni di alcuni studenti che chiedono più tolleranza per l'orario d'ingresso a scuola: «Chi deve raggiungere la scuola si ritrova ad affrontare il problema dei mezzi di trasporto sovraffollati - spiega Viviana Perez, la rappresentante della consulta del liceo Fonseca -  Così abbiamo chiesto un'entrata posticipata alle 8.30 per i ragazzi che riscontrano problemi a raggiungere la scuola a causa del trasporto pubblico che è stato depotenziato».

Viviana racconta che dopo tre giorni di protesta oggi sono rientrati a scuola: «Siamo rientrati in classe per ribadire ancora una volta che noi a scuola ci vogliamo andare, non vogliamo la dad, vogliamo una scuola sicura. Già prima del Covid non lo era. La pandemia non ha fatto altro che far emergere le problematiche strutturali che sono all'interno della scuola, e il nostro appello va alle istituzioni perché in questi due anni non hanno investito fondi per risolvere le vere problematiche», conclude.  

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