Drogata e violentata a Napoli nella notte di Capodanno, un amico finisce sotto inchiesta: «Ma lei era consenziente»

Drogata e violentata a Napoli nella notte di Capodanno, un amico finisce sotto inchiesta: «Ma lei era consenziente»
di Leandro Del Gaudio
Domenica 9 Gennaio 2022, 22:59 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 17:19
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Alcuni lividi che sarebbero compatibili con una violenza fisica, a sfondo sessuale, qualche immagine di due persone che entrano e escono da un locale del Vomero. E alcuni ricordi sbiaditi, che alimentano suggestioni gravissime: quelle di una donna che ricorda di essersi svegliata nuda in un letto, che si ritrova alle prese con un blackout, con una sorta di amnesia per la notte precedente. E che crede di essere stata violentata, magari dopo l’assunzione (ovviamente non volontaria) di stupefacenti riconducibili alla droga dello stupro. E non è tutto. A rendere controversa questa storia, c’è anche una versione uguale e contraria. Quella resa dal principale indiziato, dal sospettato numero uno, che rilancia - e lo fa tramite il suo avvocato - ed è pronto a chiedere chiarezza: «Non c’è stata alcuna violenza fisica, ma un rapporto consenziente dal primo all’ultimo minuto», secondo quanto emerge da una denuncia depositata in Procura.

Un caso che da qualche giorno è finito al centro di un fascicolo aperto dal pool reati contro le fasce deboli (coordinato dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone), che prova a fare chiarezza su quanto sarebbe avvenuto la notte di Capodanno, al Vomero. 

Vicenda tormentata, al centro della quale si muove una donna, una ragazza di 29 anni, residente all’estero ma figlia di una donna che ha trascorso un lungo periodo a Napoli, prima di spostarsi in una regione del centro nord.

In sintesi, la ragazza ha denunciato di aver trascorso il capodanno in compagnia di amici di famiglia, di essersi allontanata assieme ad un conoscente per bere qualcosa, salvo poi entrare in una condizione di assoluta incertezza. 

Ma c’è un particolare che rischia di diventare decisivo, secondo il racconto messo agli atti. Stando alla denuncia, la ragazza sostiene di aver opposto resistenza a una sorta di avance nei confronti del suo accompagnatore. Uno spintone, di quelli che servono ad allontanare o a far desistere una persona che prova un approccio con eccessiva insistenza. Se questo spintone è stato notato da qualcuno, se è stato registrato in un sistema di video controllo, ovviamente ci troviamo di fronte a qualcosa in più di una suggestione. A un indizio pesante, a proposito della brutta esperienza napoletana trascorsa dalla ospite 29enne. 

Ma non c’è solo il racconto della donna, dicevamo. Lo scenario investigativo è decisamente più articolato. Appena ha saputo di essere stato denunciato, l’uomo ha deciso di farsi avanti e di recarsi in Procura assieme al suo avvocato. È partito da un dato, in particolare: la decisione repentina della donna di non pranzare con lui, nel corso del primo gennaio, quasi a voler ribadire il suo distacco nei confronti del suo ex accompagnatore. 

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Inchiesta condotta dalla polizia del Vomero, verifiche all’interno di un locale non nuovo a vicende di natura penale, dal momento che - non molto tempo fa - all’interno del bar vennero eseguite delle indagini proprio in materia di sostanze stupefacenti. Inchiesta che fa i conti con eventuali testimonianze e con le immagini che coprono una parte della zona del Vomero in cui si sarebbero mossi in due protagonisti di questa vicenda. Doveroso a questo punto accertare anche un altro punto, a sua volta legato alla cosiddetta droga dello stupro. Viene somministrata tramite un flaconcino, dal quale vengono versate poche gocce in cibi o bevande. Una trappola ordita nei confronti di una donna irrimediabilmente stordita e incapace di difendersi? Indagini in corso anche su un altro punto. Quello legato alla presenza di lividi in alcuni punti del corpo, puntualmente refertati nella stessa giornata del primo gennaio, quando la donna ha elaborato il sospetto orrendo: quello di essere stata drogata e violentata, nel corso della prima notte dell’anno, dopo essersi appartata per un drink con un accompagnatore conosciuto a casa di amici di famiglia». 

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