Napoli, morto a 19 anni dopo la festa alcolica: l'ipotesi del malore per qualche drink di troppo

Napoli, morto a 19 anni dopo la festa alcolica: l'ipotesi del malore per qualche drink di troppo
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 8 Febbraio 2020, 13:30 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 09:55
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Doveva essere una serata di festa in discoteca, tra amici e musica. Invece si è trasformata in una notte tragica, l'ultima notte di vita per un ragazzo di 19 anni. Guglielmo Celestino è morto precipitando dal parapetto di un viale privato lungo via Aniello Falcone, a pochi metri di distanza dall'ingresso del locale nel quale era in corso un compleanno con una quarantina di ragazzi. Un volo nel vuoto di circa cinque metri. Una tragedia assurda che si è consumata nel cuore della movida vomerese, lungo la via dei baretti sempre affollata dopo una certa ora. Il corpo ormai senza vita del 19enne è stato ritrovato solo oltre dodici ore dopo, nonostante i genitori - allarmati per il mancato rientro a casa del figlio - avessero lanciato l'allarme denunciandone la scomparsa.
 

 

Bisogna partire dal finale di questa tragica vicenda per tentare di ricostruire quanto accaduto. Scorrendo, a ritroso partendo dal pomeriggio di ieri, le ore che inducono a collocare la fatale caduta nel vuoto di Guglielmo tra l'una e le due dell'altra notte.

Quando i familiari del ragazzo non lo vedono rientrare a casa (alla festa, con lui c'era anche il fratello più piccolo, Federico) iniziano ricerche spasmodiche. La denuncia di scomparsa è già stata formalizzata alle forze dell'ordine, ma nonostante le ricerche il 19enne è come se fosse stato inghiottito in un buco nero. Introvabile. Il cellulare squilla a vuoto per tutta la notte, fino a quando la batteria non si scarica. Saranno tuttavia due amici di famiglia (il padre con il figlio, amico del cuore della vittima) a fare la scoperta di quel corpo senza più vita, che giace in un giardinetto a valle di via Aniello Falcone, ai piedi di un albero di arancio. Sul posto giungono i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia Vomero, arriva anche un'ambulanza ma ormai, purtroppo, non c'è più niente da fare. Sul posto giunge anche la mamma, straziata dalla notizia.

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E così si inizia a ricostruire tutto. Guglielmo - figlio di un noto e stimato avvocato cassazionista - era uscito dalla sua casa di via Caravaggio giovedì sera con il fratello ed un amico per partecipare ad una festa di compleanno che si teneva al Flame, che si trova nella parte centrale di via Aniello Falcone. Intorno all'una qualcuno nota il ragazzo uscire dal locale, a quanto pare da solo. Forse per prendere una boccata d'aria o forse - ma questa resta al momento una mera supposizione, perché dovrà essere l'autopsia a dare risposte chiare in merito - perché ha bevuto qualche drink di troppo e si sente male; fatto sta che quanto accade da quel momento in poi non trova il riscontro di alcuna testimonianza: e ci si chiede perché imbocchi quel vialetto che dà accesso ad un parco privato, e come faccia a cadere nel vuoto. Un improvviso malore? Una mossa poco accorta?

Fatto sta che da quel momento nessuno lo vede più. La cosa ovviamente impensierisce il fratello e l'amico: i quali, però, tornano a casa immaginando che Guglielmo li abbia preceduti. Ma così non è. E a quel punto i due riscendono, tornano al Flame ma il locale ha ormai chiuso, ci sono solo alcuni camerieri che stanno rassettando. «Qui non c'è più nessuno», spiegano i dipendenti. E comincia a montare l'angoscia.
 

Non resta, in attesa che vengano compiuti gli esami autoptici (e tossicologici, che riveleranno l'eventuale presenza di alcol o altre sostanze nel sangue della vittima) che affidarsi alle ipotesi investigative. La prima privilegia la tragica fatalità di una caduta. Ma al momento i carabinieri, che indagano sotto il coordinamento della Procura, hanno il dovere di prendere in considerazione anche altre piste. Guglielmo era solo quando è precipitato? Può essere accaduto, in assenza di testimoni, che abbia avuto un diverbio con uno sconosciuto? Era sobrio o il possibile consumo di alcol sarebbe alla base di un giramento di testa e del salto nel vuoto? Ed ancora: perché il 19enne si è inoltrato lungo quel vialetto poco frequentato? Non è finita: possibile che in una strada sempre affollata di veicoli e pedoni, di clienti di caffetterie e discobar, in quel momento nessuno si sia accorto di un ragazzo che stava male? Nonostante la zona sia frequentatissima di sera e fino a notte fonda, la strada non ha videosorveglianza.
Ci sono alcune telecamere di esercizi privati, ma a quanto pare non illuminano il punto dal quale Guglielmo è caduto nel vuoto.

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