Napoli, morto a 19 anni dopo la festa alcolica: la verità dall'autopsia fissata per martedì

Napoli, morto a 19 anni dopo la festa alcolica: la verità dall'autopsia fissata per martedì
Sabato 8 Febbraio 2020, 17:15 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 09:54
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Sarà l'autopsia fissata per martedì prossimo, a stabilire le cause della morte di Guglielmo Celestino, il giovane di 19 anni, trovato senza vita in via Aniello Falcone, a Napoli. Il ragazzo, figlio di professionisti che vivono in via Caravaggio, era sparito dopo aver partecipato a una festa al Flame, uno dei locali di via Aniello Falcone, strada che conduce al quartiere collinare del Vomero da qualche anno diventata uno dei centri della movida. È stato il fratello, l'altra sera, a dare l'allarme e fare scattare le ricerche che hanno portato, ieri, i carabinieri a ritrovare il cadavere del ragazzo in una stradina privata, cinque metri sotto via Aniello Falcone, da cui è separata da una balaustra. Gli esami tossicologici stabiliranno se il ragazzo avesse bevuto e quanto e se avesse fatto uso di droghe.
 

 

Sulla pagina Facebook del locale, è apparso il segno di lutto con un messaggio dei proprietari: «Abbiate solo rispetto per una vita spezzata troppo presto, forse per una tragica fatalità - si legge nel post - nessuno deve trarre conclusioni affrettate e senza senso. È tragedia che mi ha spezzato il cuore, ho la fortuna di aver visto migliaia di ragazzi passare serate al Flame, divertendosi. Via Aniello Falcone è una strada sempre controllata dalle forze dell'ordine, non ci diamo pace per questa terribile notizia. Ora l'unica cosa da fare è stare vicini alla famiglia, a chi ha perso un figlio e un fratello».

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«Non oso immaginare il dolore che stanno provando la mamma e il papà, penso al fratello che lo ha cercato tutta la notte, penso alla mamma del festeggiato, al festeggiato, distrutti anche loro perché si sentono in parte colpevoli di averlo invitato - scrive un altro dei proprietari - E il dolore immenso per un amico perso in questo modo».
 

I residenti della zona si lamentano della invivibilità dovuta alla movida, stanchi di non poter dormire fino a tarda notte per la musica, il via vai di macchine e motorini e il vociare dei ragazzi. Un comitato di protesta si è organizzato per chiedere al Comune una regolamentazione severa del funzionamento dei locali. Sulla pagina Aniello Falcone, voce della protesta dei residenti, un post afferma: «Nei prossimi giorni ci sarà il tempo di capire come impedire che una tragedia del genere accada di nuovo, perché non è possibile morire a 19 anni per una festa e come arginare questa marea alcolica che ha invaso la città e, purtroppo, anche la nostra zona». Gli aderenti al Comitato si stringono attorno alla famiglia di Guglielmo: «Mentre i discobar stanno riaccendendo le loro insegne colorate e alzando i volumi degli impianti stereo come se niente fosse successo, pronti per l'ennesima notte alcolica, ti promettiamo che noi non ti dimenticheremo».

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