Decibel Bellini rapinato a Posillipo con la moglie e i figli: catturati i due banditi

Decibel Bellini rapinato a Posillipo con la moglie e i figli: catturati i due banditi
Venerdì 31 Gennaio 2020, 11:42 - Ultimo agg. 17:10
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Gli agenti del Commissariato di Posillipo hanno messo agli arresti domiciliari, su disposizione del Gip di Napoli, Emanuele Amoroso, 22enne napoletano, e Gennaro Bonaiuto, 21enne napoletano, gravemente indiziati di aver commesso una rapina con altre tre persone non identificate.

Una notte della scorsa estate è stata perpetrata una rapina in via Posillipo ai danni di Daniele «Decibel» Bellini, lo speaker del San Paolo, che, a bordo di un Suv,  stava rientrando a casa in compagnia della moglie e dei due figli. Dietro minaccia con la pistola Bellini era stato costretto a consegnare ai rapinatori gli effetti personali e il denaro dopo momenti molto drammatici.

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Nell’attesa che il cancello automatico della sua abitazione si aprisse, infatti, Bellini aveva visto uno scooter (che lo aveva seguito con la targa coperta da nastro adesivo) fermarsi improvvisamente dietro la propria auto mentre erano sbucate diverse persone, con il volto nascosto, che avevano circondato l'auto minacciando sia Bellini che la sua famiglia.

Per rerazione, temendo che i rapinatori potessero sottrargli l’autovettura e portare via anche i bambini, Bellini aveva innestato  la retromarcia tentando di fuggire, finendo, però, per travolgere lo scooter utilizzato dai rapinatori che è rimasto sotto il Suv. A quel punto si era arreso consegnando tutto quello che aveva. Due rapinatori erano fuggiti con un secondo scooter, un terzo, non riuscendo a recuperare il mezzo finito sotto la macchina, è fuggito a piedi.

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Le indagini  sono partite proprio dal veicolo danneggiato e poi sottoposto a sequestro, nonché dalla ricerca, nei vari ospedali, di un giovane ricorso quella notte alle cure mediche a seguito dell’impatto verificatosi in occasione della rapina. Diverse le immagini visionate dal sistema di videosorveglianza che hanno consentito di ricostruire il percorso seguito dai rapinatori e di confrontare l’abbigliamento indossato dai giovani con quello dettagliatamente descritto dalla vittima, la cui collaborazione è stata determinante per risalire all’individuazione dei responsabili.

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