Tre raid in un mese, così la camorra vuole fermare le bonifiche nella Terra dei Fuochi

Tre raid in un mese, così la camorra vuole fermare le bonifiche nella Terra dei Fuochi
di Daniela De Crescenzo
Venerdì 20 Settembre 2019, 07:30 - Ultimo agg. 10:18
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L'ultimo assalto risale a poche ore fa. In meno di un mese i malavitosi hanno raso al suolo uffici e attrezzature dell'ex commissariato alle Bonifiche che ha sede a Giugliano, al centro del triangolo delle discariche che tutti dicono di voler bonificare. Incendiate le sale dove il funzionario delegato, Mario De Biase, accoglieva le scolaresche, divelti gli armadietti, distrutte le documentazioni e le attrezzature.
 
Nell'ultimo raid sono stati vandalizzati anche i container della Semataf, la ditta al lavoro per mettere in sicurezza la discarica di Masseria del Pozzo, una di quelle dove sono stati sepolti i veleni delle imprese di mezza Italia. E adesso i lavori appena cominciati, dopo anni di attese e di battaglie, sono già a rischio.

L'impresa ha infatti scritto a De Biase e alla Sogesid, l'impresa pubblica che gestisce l'appalto, per evidenziare il lievitare dei costi e le difficoltà a proseguire l'intervento. «Il 14 settembre il cantiere è stato vandalizzato da parte di un gruppo di circa 20 persone che, incappucciate e munite di spranghe di ferro, si sono introdotte nell'area interessata dai lavori distruggendo i containers adibiti ad uffici, spogliatoi, mensa e magazzino, danneggiando i mezzi presenti nell'area di cantiere e sottraendo le attrezzature custodite all'interno degli stessi containers, per poi dileguarsi nelle campagne limitrofe» si legge nella missiva. L'operazione di cancellazione della struttura operativa dell'ex commissariato di governo e del cantiere della discarica era partita il 16 agosto con un primo raid e un incendio che era arrivato fino all'ultimo piano della palazzina, era andata avanti con il secondo raid del 22 agosto, e si è conclusa, almeno si spera, il 14 settembre: da distruggere in quell'area non è rimasto molto.

Ad entrare in azione finora, almeno a sentire i testimoni e anche il sindaco di Giugliano, Antonio Poziello, sono probabilmente stati i rom che abitano in zona. Ma un'operazione così radicale, lo sostiene anche il primo cittadino, ha una regia. I magistrati della Procura di Napoli Nord stanno adesso tentando di capire chi siano esecutori e mandanti dei raid: a indagare è il pm Giovanni Corona. I fatti da mettere in fila sono tanti. A cominciare dai ritardi negli allarmi: i vandali sono entrati in azione tre volte per diverse ore. Ma nessuno ha visto, nessuno ha avvertito le forze dell'ordine se non a cose fatte. E adesso la messa in sicurezza della discarica che fu della famiglia Vassallo rallenterà e i costi lieviteranno. Scrive infatti la ditta che dovrebbe eseguirla: «Il susseguirsi di tali episodi non consente una gestione ordinaria del cantiere, pur soggetto a vigilanza armata da parte di un Istituto contrattualizzato dalla scrivente società. Quest'ultimo episodio delittuoso rende, inoltre, necessaria la messa in sicurezza dell'area di cantiere ed il ripristino dello stesso nonché la sostituzione di attrezzature e mezzi con conseguente aggravio di costi ed oneri, non previsti, per la realizzazione dell'appalto nonché il rallentamento dei tempi di esecuzione dei lavori». L'impresa chiede alla Sogesid, la società pubblica che ha appaltato i lavori, e a De Biase di «garantire condizioni di tutela e sicurezza indispensabili per il regolare svolgimento dell'appalto«.

Al momento, però lo stesso De Biase è precario: dopo essere stato commissario alle bonifiche dell'area vasta di Giugliano è diventato funzionario delegato. L'incarico è scaduto a luglio, ed è stato rinnovato per tre mesi. E l'ex commissario, attuale precario, lancia un allarme: «A luglio abbiamo completato la messa in sicurezza della discarica Resit di Cipriano Chianese, l'agenzia per i beni confiscati ha poi fatto un bando per affidarla. A noi intanto tocca difenderla dai malviventi. A tutti i costi». Intanto la cerimonia prevista per il completamento dei lavori è stata rinviata a data da destinarsi. Ma le bonifiche, si sa, sono al centro dell'attenzione della Regione e del Governo.

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