Su facebook Luca Perrella non ha mai avuto dubbi: «Più forti di chi ci vuole morti», affermava con enfasi, mentre qualche giorno fa ha postato una immagine con una frase scritta a stampatello. Parole a senso unico: «La polizia ci arresta, il pm ci accusa, il giudice conferma e a noi nessuno ci ferma». Eccoli alcuni spaccati di vita del rapinatore 18enne che sabato scorso ha fatto irruzione, assieme a un complice minore, all’interno del supermercato Md di via Pietro Testi, al rione Traiano.
Intubato in una corsia dell’ospedale San Paolo, indicato come responsabile di una rapina a mano armata sfociata nel ferimento suo e del complice, per mano di un agente di polizia libero dal servizio. Un caso sul quale il gip Dario Gallo non ha avuto alcun dubbio, anche alla luce delle testimonianze raccolte nel supermercato. Due commesse e alcuni clienti si sono visti puntare l’arma contro, lo stesso agente sostiene di aver sparato con la propria pistola quattro colpi, dopo aver visto uno dei due malviventi girarsi nei suoi confronti mentre impugnava un’arma.
In sintesi, ecco la ricostruzione del gip su quanto avvenuto sabato scorso intorno alle 20.30 in via Pietro Testi: «Mentre i malviventi si dirigevano verso l’uscita, l’assistente capo della polizia di Stato, che si trovava all’interno dell’esercizio commerciale, intimava loro l’alt, ma il rapinatore armato puntava l’arma verso il poliziotto, il quale esplodeva, con la sua pistola di ordinanza, quattro colpi in direzione dei rapinatori, colpendo alla gamba quello armato, successivamente identificato nel minore D.O.; l’altro rapinatore riusciva a fuggire a piedi».
Una vicenda approdata ieri a uno snodo decisivo. Difesi dalla penalista napoletana Antonella Regine, i due rapinatori sono stati raggiunti da un misura cautelare ai domiciliari, anche se per il momento entrambi sono in ospedale. Ieri mattina, ai Colli Aminei, il 17enne D.O., si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre per Perrella l’interrogatorio è slittato. Sabato scorso, avevano il volto travisato da una fascia scaldacollo nero, uno dei due (il più giovane) era armato ed erano arrivati all’esterno del negozio Md in sella a una moto Honda Sh che era stata rubata poco tempo prima. Avevano puntato a due casse, dopo aver minacciato e immobilizzato le due impiegate, mentre gli altri clienti erano zittiti dalla presenza di quell’arma.
Unico intervento, quello del poliziotto che decide di premere il grilletto dopo aver intimato l’alt ai due malviventi in fuga, quando nota uno dei due girarsi e puntare l’arma. Una ricostruzione che fa i conti con le testimonianze messe agli atti nel corso delle indagini del pm Stefano Capuano, anche e soprattutto alla luce dei frame ricavate dal sistema di protezione delle telecamere interne e dalle testimonianze di alcune persone presenti.
Un colpo che sembrava facile, a senso unico, e che si è rivelato drammatico in quella manciata di secondi di sabato notte. Un colpo che i due amici – nati e cresciuti in zona rione Traiano - avevano studiato da tempo, in uno scenario che viene ricostruito anche alla luce della rete di contatti che emergono dai rispettivi profili facebook. È lo stesso giudice ad evidenziare alcune foto in cui Luca Perrella e D.O. sono assieme, si danno del «fratello», in pose simili a quelle di tanti altri soggetti della loro età. Ed è in questa galleria che compaiono frasi e graffiti di vita quotidiana, tra atteggiamenti di sfida all’insegna del «siamo forti per chi ci vuole morti» o di quell’atteggiamento di insofferenza verso chi indaga, accusa e arresta. Scenario che ora spinge il giudice ad emettere la misura cautelare a carico del maggiorenne, a carico di Luca Perrella, quello che sabato scorso ha usato le casse del supermercato all’angolo della strada come se fosse un comune bancomat da usare per il prelievo di contanti.
Colpo al Md: la sfida «social» del rapinatore a polizia e Procura
di Leandro Del Gaudio
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Martedì 17 Aprile 2018, 22:56 - Ultimo agg. :
18 Aprile, 07:03
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