«Tu sei un negro, sei di una razza di merda. E rimanete sempre schiavi della vita. Devi fare solo il negro nella tua vita. Se ti acchiappo per strada ti mando in ospedale». È uno dei messaggi che il titolare di un’officina di Materdei, nel centro di Napoli, inviava al suo dipendente di colore, un 34enne richiedente asilo originario della Costa d’Avorio.
Caporalato, atroce razzismo, minacce continue. È la situazione che ha vissuto per 4 anni Didier lavorando alle dipendenze del suo capo officina.
15 euro al giorno per lavorare dalle 8 alle 20 di sera. In questi anni Didier ha appreso un lavoro, è diventato un bravissimo meccanico tuttofare anche come elettrauto e gommista. Ma la paga restava sempre la stessa e da sempre il suo titolare faceva di tutto per non regolarizzare la sua posizione lavorativa. «Sei uno schiavo» gli ripeteva continuamente. Ieri l’ennesimo messaggio offensivo, a sfondo razziale. Così Didier ha deciso di inoltrarlo al suo avvocato Hilarry Sedu, il legale italiano di origine nigeriana, per presentare formale denuncia.