Napoli. Spot di Capodanno, Genny
Savastano: «Non volevamo offendere»

Napoli. Spot di Capodanno, Genny Savastano: «Non volevamo offendere»
di Stefano Prestisimone
Sabato 7 Gennaio 2017, 08:33 - Ultimo agg. 08:34
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Sfreccia indenne tra i vicoli di Napoli nella notte di Capodanno, passa su materassi lanciati al centro della strada, schiva bengala e fumogeni che l'accerchiano, aggira cassonetti dell'immondizia che ostruiscono il passaggio, fa zig zag tra i botti e le suppellettili lanciate dai balconi, finisce nel mirino di un fitto lancio di piatti di ceramica allegramente scagliati dall'alto al passaggio dell'auto che sta guidando, poi chiude la sua corsa sulle rampe di Sant'Antonio a Posillipo di fronte allo spettacolo dei fuochi d'artificio che illuminano la città e il lungomare. È il nuovo spot targato Renault-Dacia Nuova Sandero che ha scatenato polemiche sul web in questi giorni per le immagini che denigrerebbero Napoli e napoletani, mettendo in risalto vandalismo e pessimo senso civico. Un tam tam mediatico che sta creando curiosità, facendo moltiplicare gli effetti dello spot.


Il protagonista è Salvatore Esposito, il Genny Savastano di «Gomorra, la serie», la canzone che fa da colonna sonora è «Made in Napoli», brano realizzato dai fratelli Giuliano e Salvatore Desideri con il padre Nico, diventato tormentone di successo grazie anche alla collaborazione di Clementino. Su YouTube il videoclip musicale ha quasi toccato 20 milioni di visualizzazioni e il singolo fu scelto come colonna sonora del film «La scuola più bella del mondo» con Christian De Sica. Lo slogan dello spot della Dacia è «A prova di vita reale». «Una vita reale poco lusinghiera», urla il popolo del web, accusando gli autori disposti a «porre alla berlina la città pur di vendere auto» e mettendo nel mirino anche Esposito, accusato di «connivenza» con lo spot che metterebbe in cattiva luce Napoli. Ma Salvatore Esposito non ci sta e risponde sdegnato, utilizzando anche i canali social: «Sono nato e cresciuto a Napoli e ci vivo tutt'ora con la mia famiglia ed ho sempre lottato per difendere la mia terra contro tutto e tutti», dice l'attore: «Il mio libro appena uscito, la bacheca Facebook, Instagram, le persone che mi conoscono sanno quanto sia legato alla mia città. I complimenti che ricevo da ogni parte del mondo li ricevo da napoletano orgoglioso di esserlo. E mi ritrovo ora a parlare mio malgrado dello spot, un prodotto puramente artistico e con nessuna velleità da documentario, a cui ho preso parte e che tanto ha offeso la dignità di alcune persone».



Poi Esposito entra nel dettaglio: «Il prodotto potrà piacere oppure no, questo non sta a me giudicarlo, e mi dispiace davvero per quelli che si sono sentiti offesi ma è un problema solo loro perché nessuno aveva intenzione di offendere Napoli. Però agli stessi chiedo: quindi lo spot è la causa dei problemi di questa città? Vorrei leggere e sentire questa stessa indignazione per cose ben più gravi che accadono ogni giorno. Questi pochi che si ergono a paladini della dignità umana, e che di dignitoso hanno ben poco, che criticano uno spot solo per il gusto di farlo, perché la loro vita non gli riserva nulla di più bello che puntare il dito contro il prossimo, soprattutto se napoletano, solo per diletto, per ignoranza o peggio ancora per stupidità. Comprendo che la frustrazione spesso porti a covare tanto rancore verso il mondo ma davvero usatela contro chi rovina la nostra amata terra ogni giorno piuttosto che contro un ragazzo semplice che ha sempre combattuto per difendere i suoi sogni e che lotta e lotterà sempre per difendere la sua integrità e la sua napoletanità in Italia e nel mondo», continua il lungo, accorato, sfogo. Infine il riferimento alla «vita reale» dello spot: «A tutte quelle persone civili che si sono tanto scandalizzate», conclude il Genny Savastano di «Gomorra, la serie», «consiglio di andarsi a vedere il post sul mio profilo Facebook, tratto dalla vita reale (e non dalla finzione di uno spot), con relative foto di Napoli dopo il Capodanno pubblicato dall'Asia, azienda che si occupa di nettezza urbana. Ora sta a voi continuare o smetterla con queste polemiche pretestuose e sterili, io non ho altro da dire».



Salvatore Desideri, uno dei fratelli autori del brano «Made in Napoli», prova a smorzare le polemiche: «Innanzitutto siamo felici che il nostro brano sia stato scelto per una pubblicità tanto importante e crediamo lo accompagni davvero in maniera suggestiva», commenta, «riguardo la discussione sulla Napoli cattiva messa in luce dallo spot, direi che il Capodanno nella nostra città è un momento speciale, che ha radici antichissime e un fascino del tutto diverso dal resto d'Italia.
Il lancio di oggetti dal balcone e altre manifestazioni di questo genere sono semplicemente folkoristiche, quindi vorrei mettere la parola fine alle polemiche pretestuose. Probabilmente lo spot ha esagerato ed enfatizzato certi comportamenti che credo facciano parte più del passato che del presente, perché automobili che percorrono scalinate non esistono più. Noi pure come Salvatore Esposito difendiamo la Napoli buona e onesta e infatti proprio lunedì cominceremo a girare un video per il nuovo brano Chest' è Napoli, con le riprese in tante zone della città, da Secondigliano al centro storico, passando per i quartieri bene. Un brano che mostra le due facce della città. Lo abbiamo inciso assieme a papà Nico e farà parte del nostro nuovo disco». Ovviamente, però, le polemiche proseguono. Il web continua a dividersi tra chi si scaglia contro lo spot e chi lo considera una semplice rappresentazione folkloristica. Forse è proprio l'effetto nel quale sperava chi ha prodotto la pubblicità.
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