Ciro, il rider accoltellato dal branco a Napoli: «Vogliono mandarmi via dal Vomero, ma io resto qui a lavorare»

Ciro, il rider accoltellato dal branco a Napoli: «Vogliono mandarmi via dal Vomero, ma io resto qui a lavorare»
di Melina Chiapparino e Leandro Del Gaudio
Martedì 12 Aprile 2022, 23:58 - Ultimo agg. 13 Aprile, 18:00
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Lo hanno circondato e hanno iniziato a provocarlo. Gli hanno chiesto di spostarsi, di allontanarsi dalla zona, di cambiare luogo di sosta, fino a quando poi non è stata consumata un’aggressione armata. L’ennesima aggressione a colpi di coltelli, al termine di una lite che ha il sapore della sopraffazione. Ore 22, via Merliani, a pochi passi dalla paninoteca Mc Donald’s, ancora un episodio di violenza. Aggredito un rider, che viene raggiunto da una coltellata all’altezza del gluteo. Contro di lui, almeno sette soggetti, che potrebbero orbitare nella galassia dei motociclisti che trasportano cibo a domicilio per conto di società di servizi in rapporti con le catene della ristorazione. Ha provato a difendersi, poi ha avuto la peggio, costretto alle cure mediche al Fatebenefratelli, nel tentativo di arginare la perdita di sangue.

È il terzo grave episodio di violenza a colpi di coltelli che si registra nell’area metropolitana napoletana: l’omicidio di un 19enne a Torre del Greco per mano di due minorenni, il ferimento di uno studente a Coroglio, nei pressi di una discoteca, poi il caso di via Merliani. Intervistato dal Mattino, il rider mastica amaro di fronte all’ingiustizia subita. Si chiama Ciro De Mattia, è un lavoratore onesto, ama lo sport e sogna un futuro nel fitness: «Volevano a tutti i costi che lasciassi la zona, che mi allontanassi dal locale, eppure faccio questo lavoro da due anni, senza dare fastidio a nessuno, potendo contare solo sulla mia disponibilità e competenza, sulla mia dedizione al lavoro. Non trovo giusto quello che mi hanno fatto e mi auguro che la giustizia faccia il suo corso, fino a individuare la banda di aggressori e a dare un nome a chi - di fronte a una persona sola e inerme - non ha esitato a sfoderare un coltello e ferirmi alle spalle».

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Inchiesta condotta dalla Procura di Napoli, al lavoro i carabinieri della compagnia Vomero, sette nomi nel mirino, anche alla luce di quanto sta emergendo dall’analisi delle telecamere del circuito di videosorveglianza presente nella zona. Ma torniamo al racconto fatto dalla vittima al Mattino: «Faccio il rider da due anni e non era mai accaduto un episodio del genere. Ero seduto in sella al mio scooter, in attesa delle chiamate per effettuare le consegne quando un altro rider, si è avvicinato insistendo nel dirmi che dovevo spostarmi», racconta Ciro. Che al nostro giornale prova a ripercorrere quella manciata di minuti di provocazioni e violenza: «Ti sei fatto la residenza qui?», è stata la risposta di Ciro dinanzi alle provocazioni del primo interlocutore. Ma questa battuta non è bastata a spegnere l’aggressività iniziale: «Le provocazioni mi avevano lasciato indifferente ma, per evitare fastidi, avevo spostato il motorino fino a che la situazione è degenerata». Ed è il momento della colluttazione, secondo il racconto del ventenne: «Il primo aggressore mi ha detto che avrebbero potuto picchiarmi. Poi insisteva, dicendo che io non potevo comunque stare in via Merliani a lavorare, quando un altro ragazzo, forse poco più grande di me, mi ha colpito la spalla spingendomi».

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A questo punto Ciro ha provato a reagire, di fronte a un gruppo formato da almeno una decina di rider ostili. «A quel punto, ho colpito in faccia il ragazzo con un pugno e l’ho anche inseguito, per cui è scoppiata una grande confusione tra i riders presenti durante la quale, mi sono ritrovato di fronte il ragazzo contro cui mi ero scagliato, con in mano un coltello», aggiunge il 20enne che è stato ferito, dopo aver inciampato in una fioriera che si trovava dietro di lui. «Mentre ero a terra, sono stato trafitto dietro la coscia e il ragazzo che mi aveva accoltellato e molti altri sono scappati», continua Ciro che, in quel momento, ha avuto la lucidità di rimettersi in sella allo scooter per correre in ospedale con la ferita che sanguinava. «Non giudico chi mi ha ferito ma è giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità e paghi i suoi errori», conclude Ciro che già è tornato a lavorare, forte di una certezza: «Questo episodio non cambierà nulla nella mia vita, continuerò a fare il rider e frequentare il posto dove mi hanno aggredito». 

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