Vestiti usati, resti di cibo, topi e insetti: il disastro dei giardini di piazza Cavour

Vestiti usati, resti di cibo, topi e insetti: il disastro dei giardini di piazza Cavour
di Antonio Folle
Sabato 20 Giugno 2020, 15:39 - Ultimo agg. 16:03
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L'attuale situazione di piazza Cavour è l'esempio più evidente di come a Napoli la manutenzione del verde pubblico sia ormai ferma al palo da anni. Pochi interventi spot - quasi sempre "a favore" di social - pochi interventi di manutenzione ordinaria e scarso interesse a risollevare le sorti dei territori dove, un tempo, il verde era la principale attrattiva caratterizzano gli ultimi anni della gestione targata Luigi de Magistris. Piazza Cavour è una delle piazze più "centrali" della città, percorsa ogni giorno da migliaia di cittadini e dai numerosi turisti che usano la comoda stazione Museo della Linea 1 per andare a visitare le meraviglie del Mann. La centralità geografica della piazza dovrebbe lasciar presupporre regolari interventi di pulizia e di manutenzione del verde ma, invece, i giardini che costeggiano la piazza intitolata allo statista Piemontese sono ormai ridotti ad una scarna boscaglia dove fanno capolino topi, blatte e insetti di ogni tipo.

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I residenti del quartiere hanno più volte sollevato proteste - anche accese - per dire no alla situazione di degrado della zona. Le loro voci, però, nella stragrande maggioranza dei casi sono rimaste inascoltate. Da diverse settimane sulle panchine della piazza si sono accampati numerosi clochard che contribuiscono, con il continuo abbandono di avanzi di cibo, coperte e abiti usati, al degrado che avanza impietoso e che restituisce una immagine di Napoli decisamente poco edificante. 
 

 

Ma perchè i giardini di piazza Cavour versano in queste terribili condizioni? La risposta è semplice e, allo stesso tempo, agghiacciante. La pulizia delle aiuole, secondo gli spazzini di Asìa, non è di loro competenza ma è di pertinenza dei giardinieri del Comune e della Municipalità. I giardinieri - in parte in smart working e in parte privi di attrezzature - a loro volta sostengono che la rimozione dei rifiuti spetta esclusivamente al personale Asìa. E così i cittadini si trovano di fronte all'indecoroso spettacolo di due servizi comunali che si rimpallano la responsabilità di interventi che necessiterebbero, invece, di una guida unitaria. 
 

È sempre bene ricordare che la responsabilità di un tale stato di degrado è figlia da un lato delle inefficienze gestionali delle istituzioni preposte e, dall'altro lato, dall'incivilità di chi pensa di poter trattare le aiuole e le altre aree verdi come area dove portare a spasso i loro cani. In alcuni punti dei giardini di piazza Cavour il fetore di feci e urine che macerano sotto al sole o si sciolgono sotto agli acquazzoni estivi è a dir poco intollerabile. Così come è intollerabile la pessima abitudine dei viaggiatori che scendono alla stazione Museo di disfarsi dei biglietti obliterati semplicemente gettandoli tra le aiuole. 

Nonostante tutto anche per piazza Cavour e per i suoi giardini c'è un barlume di luce. Le moltissime proteste dei residenti come Mario Martorano e la caparbietà dei volontari che non vogliono rassegnarsi ad una tale situazione di degrado accendono un piccolo faro di speranza per la zona. Poche ore fa Gizele Alves, una cittadina della zona, si è armata di scopa, paletta e sacchi per dare una sistemata all'area intorno alla fontana del Tritone, una zona dove fino a pochi giorni fa erano ancora accampati gruppi di clochard che il Comune aveva allontanato inutilmente poche settimane fa.  

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