«Quegli spot sono sessisti», rimossi i manifesti dello scandalo a Napoli

«Quegli spot sono sessisti», rimossi i manifesti dello scandalo a Napoli
di Francesca Scognamiglio
Giovedì 26 Settembre 2019, 08:00
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Verranno rimossi dalle strade di Napoli, nei prossimi giorni, i manifesti pubblicitari, dal contenuto ritenuto «volgare e sessista», che hanno scatenato nelle ultime ore una vera e propria rivolta social. La conferma arriva dal Comune di Napoli dove, ieri, si è riunito, per volontà della delegata del sindaco alle pari opportunità Simonetta Marino, il tavolo Pubblicità lesiva che ha sottoscritto la richiesta di rimozione immediata dei cartelloni della vergogna.
 
La bufera si è innescata a inizio settimana quando, in diverse zone della città, da Fuorigrotta a Poggioreale, dal Vomero al corso Vittorio Emanuele, sono apparsi diversi tipi di manifesti considerati lesivi nei confronti della figura femminile. La campagna contestata, messa a punto da una società che si occupa di stampa digitale ritrae in primo piano il fondoschiena di una donna, in micro shorts, e riporta a grandi lettere il claim specialisti dei supporti rigidi. In altre zone sono stati avvistati cartelloni della stessa azienda con una donna in minigonna e autoreggenti, con la rappresentazione di un compito di matematica e lo slogan per fortuna la maestra è proprio buona, un terzo tipo di manifesto, infine, mostra un braccio maschile in estensione e la frase abbiamo allungato le vedute.

Il malcontento da parte di donne e anche uomini, prosegue intanto sui social network dove la notizia di tale pubblicità corre di pagina in pagina accompagnata alla richiesta: «Basta con queste offese». Ad esprimere a chiare lettere la propria indignazione, attraverso il web, anche alcuni rappresentanti del mondo dello spettacolo, come della politica e delle professioni, mentre sul gruppo di Facebook «La pubblicità sessista offende tutti» si susseguono i post con le segnalazioni della presenza di questi cartelloni nei vari punti della città. «Basta con questo schifo. Facciamo rimuovere questi manifesti volgari e sessisti» ha scritto stamane sul suo profilo personale l'attrice Rosaria De Cicco, ripostando la foto del manifesto scandalo; a farle eco la professoressa Annamaria Colao che ha commentato: «Via questa roba indecente e sessista», mentre Cesare Falchero, ex patron di Edenlandia ha così commentato la questione: «Non credo si possa denunciare, ma consigliare alle donne di non andare in quella stamperia». Diversi utenti, anche non napoletani, hanno poi lasciato commenti negativi sulla pagina ufficiale della società di stampa digitale mentre alcuni docenti delle scuole cittadine hanno fatto sentire la propria voce affidando a un post su facebook il proprio risentimento per tale campagna: «Siamo un gruppo di operatori scolastici scrive Clara - siamo indignati per la campagna pubblicitaria che campeggia per le strade di Napoli. Ci offende come donne e come educatori e ci chiediamo cosa possiamo fare insieme per bandire questo tipo di pubblicità».

Tante segnalazioni sono giunte direttamente agli uffici comunali come spiega la delegata alle pari opportunità Marino: «La speranza è che queste manifestazioni sessiste non si ripetano più, abbiamo avuto tantissime richieste di intervento sia da donne che da uomini per la rimozione di questi manifesti, segnale di una grande sensibilità. Sarebbe opportuno in una campagna pubblicitaria puntare sui propri prodotti piuttosto che trasmettere un messaggio sbagliato». Dagli uffici dell'azienda, intanto, non sono arrivate comunicazioni ufficiali ma, interpellati, fanno sapere che non c'era alcun intento di voler offendere o compiere atti sessisti bensì la voglia di mettersi in gioco con grande entusiasmo e con coraggio, in quanto azienda giovane, attraverso una campagna fatta con ironia e con un risultato finale che potesse sì «stupire» ma non ledere.
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