Una partita di calcetto tra giovanissimi ha rischiato di trasformarsi in tragedia. È accaduto nella tarda serata di ieri su un campetto fuori mano nella zona del Molosiglio. È qui che si erano date appuntamento due squadre di ragazzi, appena adolescenti, per una partita di calcio. Due formazioni, una proveniente dai Quartieri Spagnoli, l’altra dalla zona della Torretta che contavano cinque o sei giocatori per parte. I primi calci al pallone su un terreno che, da anni, non vede l’ombra di manutenzione ma che, nonostante questo, è uno degli anfiteatri preferiti da chi, soprattutto nelle sere estive, da vita a partitelle ad alto contenuto agonistico. Ed è forse un eccesso di agonismo che ha trasformato l’incontro in uno scontro. Una lite in campo, forse causata da un intervento di gioco troppo duro, si trasforma in una rissa. I giocatori avversari, non è chiaro quanti, vengono alle mani. Gli animi si surriscaldano al punto che tra gli spettatori, anche loro in gran parte giovanissimi, c’è chi decide di scendere in campo. Tra di loro c’è anche un tredicenne.
La lite, secondo il racconto di alcuni testimoni si trasforma presto in un corpo a corpo ed è a questo punto che spunta una lama. Qualcuno, che non è stato possibile ancora identificare, mette mano a un coltello, forse un serramanico, e, nel parapiglia, sferra un fendente al ragazzino, ferendolo nella regione pubica. Quindi la corsa all’ospedale Vecchio Pellegrini dove i medici, dopo le cure del caso e accertato la non gravità della ferita, lo hanno riaffidato ai genitori con una prognosi di otto giorni. Nel frattempo, allertati dal personale medico, sono arrivati sul posto i carabinieri della compagnia Napoli Centro che hanno raccolto il racconto della vittima. Immediatamente, i militari, si sono messi al lavoro nel tentativo di arrivare a scoprire l’identità dell’accoltellatore. Un compito che, però, si presenta non facile, dato che il tredicenne, ha riferito non solo di non conoscere il suo aggressore ma anche di essere stato colpito nel corso della violenta rissa.
Un bruttissimo episodio arrivato a nemmeno ventiquattro ore di distanza dall’allarme lanciato da Giuseppe Fedele, dirigente medico della Asl Napoli 1 e chirurgo di urgenza proprio presso la struttura ospedaliera di Montecalvario, sempre più trasformatosi in ospedale da guerra a causa della dilagante violenza tra i giovanissimi.