Napoli, ristoranti senza spazi esterni: tavole imbandite in piazza per protesta

Napoli, ristoranti senza spazi esterni: tavole imbandite in piazza per protesta
di Oscar De Simone
Lunedì 3 Maggio 2021, 13:03 - Ultimo agg. 4 Maggio, 19:12
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Non possono aprire al pubblico e allora decidono di imbandire le proprie tavole al centro di piazza 7 Settembre. Una protesta simbolica, quella dei ristoratori ancora chiusi per mancanza di spazi esterni, che racconta tutto il disagio e la frustrazione di decine di piccoli e grandi imprenditori. Lavoratori del comparto food ancora senza risposte e senza alternative, rispetto ad una chiusura che dura da ormai quindici mesi. Da quando le prime norme anti-covid decretarono lo stop di decine di locali in tutta la città. 

«Non ricordiamo più cosa sia il lavoro – afferma la ristoratrice Giuseppina Aiese – e questa situazione è diventata insostenibile.

Io gestisco un locale storico nella zona di via Toledo ed ho solo una trentina di tavoli all'interno. Sarei anche disposta a ridurli, come fu in un primo momento, ma non è possibile rimanere ancora chiusi. Non c'è possibilità di sopravvivere in questo modo e per tutti quelli come me – che non hanno spazi esterni – è un vero dramma. Siamo disposti a seguire tutte le direttive come il distanziamento, ma non possiamo pensare di rimanere ancora in questa situazione. Tra l'altro vediamo che nei locali pubblici ci sono file ed assembramenti e non capiamo perchè si siano tutti accaniti con la ristorazione. Abbiamo tutte le spese da pagare e le bollette che continuano ad arrivarci. In questo modo le cose si fanno sempre più difficili da affrontare». 

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Un problema serio che “apre le porte” al fenomeno dell'usura. Un pericolo reale che interessa diversi quartieri e che le forze dell'ordine, così come i comitati territoriali, stanno cercando di contrastare ogni giorno. «Siamo sempre sul pezzo – dichiara il presidente del consorzio commercianti Toledo-Spaccanapoli Rosario Ferrara – ma il pericolo resta alto. La criminalità non aspetta altro per avvicinare i commercianti ed estendere il suo potere sul territorio. C'è bisogno di risposte immediate e questa protesta vuole arrivare proprio al cuore del problema. Bisogna guardare al futuro anche con nuove regole che tutelino i lavoratori che non dispongono di spazi esterni. Tutti devono tornare a lavoro e devono farlo al più presto. L'economia riparte soprattutto dai piccoli e medi imprenditori che da anni sono un punto di riferimento nelle nostre strade e nei nostri quartieri».

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