Non possono aprire al pubblico e allora decidono di imbandire le proprie tavole al centro di piazza 7 Settembre. Una protesta simbolica, quella dei ristoratori ancora chiusi per mancanza di spazi esterni, che racconta tutto il disagio e la frustrazione di decine di piccoli e grandi imprenditori. Lavoratori del comparto food ancora senza risposte e senza alternative, rispetto ad una chiusura che dura da ormai quindici mesi. Da quando le prime norme anti-covid decretarono lo stop di decine di locali in tutta la città.
«Non ricordiamo più cosa sia il lavoro – afferma la ristoratrice Giuseppina Aiese – e questa situazione è diventata insostenibile.
Un problema serio che “apre le porte” al fenomeno dell'usura. Un pericolo reale che interessa diversi quartieri e che le forze dell'ordine, così come i comitati territoriali, stanno cercando di contrastare ogni giorno. «Siamo sempre sul pezzo – dichiara il presidente del consorzio commercianti Toledo-Spaccanapoli Rosario Ferrara – ma il pericolo resta alto. La criminalità non aspetta altro per avvicinare i commercianti ed estendere il suo potere sul territorio. C'è bisogno di risposte immediate e questa protesta vuole arrivare proprio al cuore del problema. Bisogna guardare al futuro anche con nuove regole che tutelino i lavoratori che non dispongono di spazi esterni. Tutti devono tornare a lavoro e devono farlo al più presto. L'economia riparte soprattutto dai piccoli e medi imprenditori che da anni sono un punto di riferimento nelle nostre strade e nei nostri quartieri».