Immigrazione, lucravano sugli aiuti: arrestata coppia a Napoli

Immigrazione, lucravano sugli aiuti: arrestata coppia a Napoli
Sabato 23 Maggio 2015, 19:51 - Ultimo agg. 24 Maggio, 20:35
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Il presidente di un'associazione onlus e la sua compagna sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza nel Napoletano con l'accusa di essersi impossessati di denaro destinato all'assistenza agli immigrati. Nell'inchiesta della procura di Napoli sono contestati i reati di truffa, peculato e appropriazione indebita.



Un'ordinanza di custodia in carcere è stata eseguita nei confronti di Alfonso De Martino, 43 anni, presidente dell'associazione senza scopo di lucro «Un'Ala di Riserva». Gli arresti domiciliari sono stati disposti per la sua compagna, Rosa Carnevale, 43 anni. L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e dai pm Raffaello Falcone e Ida Frongillo.



Nell'ordinanza del gip Antonio Cairo si evidenzia che si strumentalizza la assistenza agli immigrati «per l'utile personale e in funzione di un guadagno illecito».




Con i soldi destinati all'accoglienza dei migranti avevano acquistato un immobile a Milano (152.000 euro), una società di schede per ricariche telefoniche (733 mila euro), nonché preso in fitto un bar a Pozzuoli (15 mila euro), comprato un immobile a Pozzuoli (100 mila euro), e si sarebbero appropriati di 130mila euro in contanti e di 345mila euro attraverso fatture per operazioni inesistenti. È quanto contestato agli arrestati nell'ambito dell'inchiesta sulla onlus napoletana. L'associazione percepiva 40 euro al giorno per ciascun immigrato proveniente dal Nord Africa: la convenzione prevedeva la fornitura di vitto e alloggio e altri servizi. Gli indagati avrebbero anche fatto risultare falsamente di aver ospitato parte dei migranti per i quali percepivano le somme.



Soldi erogati alla onlus di Giugliano per l'assistenza agli immigrati africani sono stati utilizzati anche per l'acquisto di biglietti per la partita Napoli-Chelsea di Champions League nel 2012. Si tratta di 37 biglietti per complessivi 5.720 euro. È quanto emerso dall'inchiesta della Procura di Napoli sugli illeciti nell'assistenza ai migranti. Dalle indagini è venuto alla luce anche il sistema della false fatturazioni per giustificare i costi dell'assistenza: alcune attestavano spese «esorbitanti» per l'acquisto di frutti di mare.