Napoli, padre salva il figlio dal suicidio ordinato dal gioco e finisce all'ospedale: «Ci è mancato poco»

Ragazzino al pc
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di Gennaro Morra
Giovedì 28 Gennaio 2021, 17:40 - Ultimo agg. 20:32
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Poteva essere un’altra tragedia, l’ennesima, causata da un gioco on line. Ma per fortuna questa volta la prontezza di un padre è servita a evitare il peggio, distogliendo il figlio dal compiere un gesto estremo e insensato. Un episodio che riporta di nuovo l’attenzione sulla condizione particolare che stanno vivendo giovani e giovanissimi da quasi 12 mesi: troppo tempo trascorso davanti a un monitor o un display, socialità ridotta pressoché a zero e ritmi di vita completamente sballati a causa del lockdown. Una situazione che preoccupa e che richiede l’intervento delle famiglie e degli specialisti, come ha spiegato la settimana scorsa su questo giornale Vincenzo Tipo, direttore dell’Unità operativa di Pronto soccorso dell’ospedale Santobono.

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Ma ciò che lascia perplessi di quest’ultima vicenda accaduta a Napoli è il fatto che il protagonista sia un giovane di 20 anni, descritto dai familiari come un ragazzo tranquillo e lavoratore. E invece Vincenzo qualche giorno fa stava per buttarsi giù, ubbidendo a un ordine arrivatogli dalla consolle di gioco, a quanto pare, dov’era impegnato in una sfida con altri utenti collegati in Rete. A salvarlo è stato il padre, che nel tentativo di fermarlo si è anche ferito. A raccontare questa storia è stato Don Salvatore Cinque, parroco della chiesa Santi Alfonso M. de Liguori e Gerardo di Miano: «Ieri sera (venerdì scorso, ndr) un giovane del nostro rione S. Gaetano, Vincenzo, è stato salvato in tempo dal padre, mentre tentava di lanciarsi giù solo perché il gioco lo aveva detto – si legge in un post pubblicato dal prete sul suo profilo Facebook –.

Il padre è all'ospedale: per salvare il figlio è caduto per le scale».

Ora il ragazzo è ancora ricoverato in ospedale, dove lo tengono sedato, mentre il padre fortunatamente non ha riportato danni gravi, ma un momento ludico stava ancora una volta per trasformarsi in tragedia: «Possibile che un gioco, che è un’occasione per divertirsi, diventi un dramma? – si chiede Don Salvatore –. Ritorniamo a correre per le strade, giochiamo a pallone e a nascondino. Da piccoli, quando si tornava a casa la sera, si era felici e sporchi e avevamo qualche gamba sbucciata, ma eravamo sereni». E poi il parroco lancia un monito insieme alla madre del ragazzo: «Rompete il gioco del web: è pericoloso. Faccio un appello, dopo aver ascoltato la mamma di Vincenzo, e insieme diciamo: vegliate sui vostri figli e fategli chiudere i computer e i telefonini. Se li vedete troppo presi, ritornate a parlare ai vostri figli, ad ascoltarli. Un gioco è un gioco, non può diventare una sfida della vita. Un gioco dev’essere divertimento e non può sfociare nel dramma».

Intanto, sono scattate le indagini per far luce sulla vicenda e individuare chi abbia ordinato a Vincenzo di buttarsi di sotto e capire perché il ragazzo abbia dato seguito a quella richiesta scellerata. Da una prima ricostruzione sembra che il 20enne fosse spiato e ricattato da alcuni utenti del gioco.

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