Napoli, cedimenti a San Martino:
c'è paura anche alla Certosa

Napoli, cedimenti a San Martino: c'è paura anche alla Certosa
di Paolo Barbuto
Giovedì 11 Febbraio 2021, 09:56
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Da lunedì mattina, quando s'è diffusa la notizia della frana che ha travolto la vigna di San Martino abbattendo una porzione del muro seicentesco, in cima alla collina non si sentono più tranquilli. Affacciata sulla vigna che ha ceduto c'è la Certosa di San Martino, luogo simbolo di Napoli dal quale un tempo i monaci osservavano tutta la città, che attualmente ospita un museo dalle mille meraviglie. È proprio dalle sale del museo innestato nella Certosa che ieri mattina il direttore Francesco Delizia s'è mosso per andare a verificare di persona quel che è accaduto lì sotto.


I TIMORI
Nessun allarme per la Certosa, solo una preoccupazione grande, perché la struttura poggia proprio sulla collina che ha un disperato bisogno di manutenzione.

Un immediato controllo nelle sale del museo e lungo l'incantevole belvedere, ha consentito di escludere, per il momento, la presenza visibile di danni strutturali.


Però la preoccupazione non cesserà fino a quando i tecnici non effettueranno una minuziosa verifica ai muri perimetrali della struttura che poggiano direttamente nella porzione alta della vigna. Il sopralluogo di ieri mattina da parte del direttore Delizia è servito a gettare le basi per una richiesta di collaborazione al gallerista Peppe Morra che è proprietario della vigna: a partire da lunedì prossimo in cima alla collina, tutt'intorno alla base della Certosa, si alterneranno tecnici ed esperti per controllare ogni centimetro dei muri perimetrali e capire se le preoccupazioni sono esagerate o se bisogna mettersi al lavoro per evitare che, lentamente, anche la Certosa possa scivolare giù lungo la collina di San Martino. Dalla direzione del museo spiegano che non ci sono allarmi in corso, si tratta di verifiche dovute, vista la situazione, e chiariscono che per adesso si tratta solo di un po' di preoccupazione che verrà certamente cancellata grazie alle verifiche degli esperti.

 


I CEDIMENTI
Nel frattempo alla vigna di San Martino non si smette di lavorare. Il cedimento ha provocato il crollo di un muro di tufo che andrà rimesso in sesto al più presto, sicché Peppe Morra ha già in animo di selezionare e mettere da parte ogni singolo concio di quel tufo che riuscirà a sottrarre dai resti della frana, per poi metterlo a disposizione degli esperti che verranno a risistemare la vigna. Ieri Morra ha ricevuto una rassicurante chiamata da parte del Provveditorato alle Opere pubbliche: il recupero sarà eseguito e i tempi saranno rapidi.
Proprio il Provveditorato aveva l'impegno a provvedere a un progetto di sostegno dell'intera struttura di murazioni che reggono le terrazze coltivate a vigna lungo la collina. Insomma, quel crollo non ci sarebbe dovuto essere perché, ormai da decenni, era stato lanciato l'allarme e c'erano anche i fondi a disposizione per gli interventi. Poi ci si è messa la burocrazia a rallentare tutto, così il recupero è stato rimandato e adesso dovrà essere trasformato in progetto di restauro.


«Mi hanno assicurato che i bandi per la progettazione saranno avviati immediatamente - spiega Peppe Morra - hanno anche puntualizzato che i tempi saranno estremamente rapidi perché la situazione emergenziale non consente di attendere ulteriormente. Io finalmente sono felice: questo guaio è servito a riaccendere l'interesse e a smuovere le acque per ottenere gli interventi che erano stati assicurati da anni».

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