Una disperata corsa nel cuore della notte per strappare alla morte un bambino di appena un anno. Il silenzio squarciato dalle sirene di carabinieri e ambulanza, la dolorosa via Crucis prima all’ospedale della vicina Nola, quindi al Santobono di Napoli. Tutto inutile. Il piccolo muore, stroncato da una crisi respiratoria, nonostante i tentativi dei sanitari di salvargli la vita. E crisi respiratoria è quanto hanno scritto nel loro referto i medici che hanno constatato il decesso presso l’ospedale pediatrico di Napoli. Ma che cosa l’ha provocata? Cosa ha strozzato il respiro al bimbo, apparentemente sano secondo i primi accertamenti? Una malformazione congenita non riscontrata? Un’infezione che ha compromesso organi vitali del bambino? O, peggio, azioni più o meno involontarie, ma comunque fatali, da parte di chi gli stava vicino? Solo dubbi, nessun sospetto finora. Ma i carabinieri, allertati dalla famiglia per essere aiutati nei soccorsi, vogliono vederci chiaro. Così come il pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Nola, che sul corpo del piccolo ha disposto l’autopsia.
San Vitaliano, traversa Cittadella, nel cuore del centro storico del piccolo comune del Nolano. Soccorsi inutili, sebbene siano arrivati pochi minuti dopo la chiamata. Purtroppo un attacco così violento che non ha lasciato scampo al povero bimbo. Indagini appena all’inizio da parte dei carabinieri della locale stazione che hanno subito sequestrato la salma del piccolo, che era il terzo di quattro figli, l’ultimo dei quali di appena dieci giorni, di una coppia che da Pomigliano d’Arco si era trasferita a San Vitaliano. «Una famiglia dignitosa che non ha mai chiesto assistenza ai nostri servizi sociali», afferma il sindaco di San Vitaliano Pasquale Raimo. «Mi faccio portavoce del dolore dell’intera comunità, siamo esterrefatti – dice il primo cittadino - abbiamo attivato subito i servizi sociali per tutto il supporto necessario».
Il primo dei quattro figli di appena 7 anni, l’ultimo nato dieci giorni fa, una famiglia che non è mai passata per gli uffici dei servizi sociali per aiuto o altro. I carabinieri lavorano sull’anamnesi del nucleo familiare alla ricerca di ogni elemento utile. Anche e soprattutto per escludere ogni altra drammatica ipotesi. E saranno anche i servizi sociali del Comune a dover relazionare sulla vicenda, benchè il nucleo familiare fosse a loro sconosciuto perché mai segnalato, nemmeno dalla scuola, per eventuali difficoltà. Bisogna capire se le condizioni abitative erano adeguate, se l’umidità, o la presenza eventuale di animali, possano aver avuto un peso sulla salute del bimbo; bisogna accertare se dormiva in un lettino da solo o con altri familiari, quali fossero le abitudini alimentari della famiglia, e così via. Si attendono informazioni utili dai servizi sociali del Comune di Pomigliano d’Arco dal quale la famiglia era andata via appena un anno fa.
La tragedia si è consumata in poche ore. A giungere sul posto sono stati i sanitari del 118, dopo la richiesta di aiuto dei genitori che avevano notato le difficoltà respiratorie del figlio. Con loro i carabinieri del 112 che hanno allertato quelli della locale stazione. I primi soccorsi, poi la folle corsa a Nola, Ospedale Santa Maria della Pietà. Da qui al Santobono di Napoli. L’autopsia già oggi pomeriggio, poi si saprà. Resta il dramma di una famiglia. E quello di una intera comunità.