Dice Anna Maria Minicucci: “Il Santobono-Pausilipon ha peculiarità che sono uniche in Italia. Da un lato si qualifica per la complessità dei casi trattati, per le competenze e le tecnologie di cui è dotato. Dall’altro è un importante punto di riferimento per la gestione dell’emergenza, tanto da essere l’unico ospedale pediatrico tra le 35 strutture italiane che fanno registrare più di 60.000 accessi l’anno.” La velocità di gestione dei pazienti in pronto Soccorso è stata ottenuta organizzando la struttura dell’emergenza in percorsi interni specialistici. Il paziente in arrivo viene valutato da personale infermieristico altamente formato che assegna un codice triage e indirizza ad aree diverse del Pronto Soccorso, differenziate per specialità (area medica, chirurgica o ortopedica).Qualora si abbia necessità di specialisti oculisti o di otorini, si attiva il percorso detto “fast track”, in base al quale il paziente viene trasferito agli ambulatori di tali specialità, attivi 12 ore al giorno. Nei giorni festivi presso il Pronto Soccorso viene attivato un ambulatorio per i codici bianchi e viene potenziato il personale in servizio. Questo sistema ha permesso di trasferire le competenze direttamente in Pronto Soccorso, limitando la richiesta di consulenze ai reparti e permettendo, in tal modo, di avere valutazioni migliori direttamente in accettazione. Questo metodo, insieme a un attento utilizzo dell’Osservazione Breve Intensiva, ha permesso di ridurre i tempi di attesa in Pronto Soccorso e di ottenere il risultato eccezionale dell’8% di ricoveri sul totale degli accessi, contro la media nazionale del 13%.
“Abbiamo lavorato molto per ridurre i tempi di permanenza dei nostri piccoli pazienti in Pronto Soccorso – dice Vincenzo Tipo, responsabile della struttura – Un servizio come il nostro che fa registrare punte di un accesso ogni 3 minuti deve essere organizzato in modo da velocizzare i percorsi.
Per questa ragione abbiamo strutturato un sistema che affianca alla diversificazione dei percorsi in base al codice triage, anche la diversificazione in base alla specialità. I dati di Agenas certificano che l’organizzazione che ci siamo dati funziona”.