«A Scampia si fa scuola in appartamento»: bufera sulle dichiarazioni del ministro Azzolina

«A Scampia si fa scuola in appartamento»: bufera sulle dichiarazioni del ministro Azzolina
Venerdì 26 Giugno 2020, 20:32 - Ultimo agg. 21:29
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«La scuola-appartamento di Scampia? Non so a cosa facciano riferimento e dove abbiano visto queste cose, anzi sarebbe importante conoscere la fonte e il presidente Conte dovrebbe chiarirlo». Così Apostolos Paipais, presidente dell'Ottava Municipalità di Napoli (Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia), interpellato dall'Adnkronos su quanto dichiarato in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della Pubblica istruzione Lucia Azzolina.  «Nel Paese ci sono 40mila edifici scolastici, 8mila autonomie scolastiche, ho scuole in appartamento a Scampia e poi ho scuole in palazzi dell'800 - aveva detto il ministro - si deve rispondere e dare soluzioni ad ogni singola realtà. Non si può fare scuola in un appartamento. Sognamo una scuola dove si innestano dei soldi e che si possa migliorare». E il premier aveva aggiunto: «Cerchiamo di accettare questa sfida, a Scampia una scuola come si deve, dobbiamo assolutamente tentare di offrire ai ragazzi del quartiere Scampia una scuola migliore, visto che mi hai parlato di questo istituto in un appartamento». 

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«Bisogna smetterla - aggiunge Paipais - di parlare di Scampia come se fosse il male assoluto, o perché magari si guardano le serie come Gomorra, ma bisogna parlare anche di tutto quello che con difficoltà si fa sul territorio, non solo su quello di Scampia: dobbiamo ricordare che Scampia fa parte di un Municipio fatto di 4 quartieri, il cui totale fa circa 100mila abitanti. In questi territori complessi ci sono tante eccellenze». Tra queste Paipais cita proprio quelle «scolastiche» e la «grossa rete fatta di scuole di eccellenza, parrocchie, associazioni sportive. È inutile etichettare sempre Scampia con la parte negativa, iniziamo a parlare della parte positiva».
 


Paipais coglie l'occasione per sottolineare la necessità di «azioni per ritornare ad aprire le scuole a settembre» e in particolare cita una sua nota dello scorso 14 aprile inviata al ministro Azzolina «alla quale non c'è stata risposta». Nella nota, inviata in pieno lockdown, Paipais invitava ad «approfittare del fermo» per considerare «un piano straordinario» per l'edilizia scolastica rappresentando la presenza nel territorio dell'Ottava Municipalità di 57 edifici scolastici. In questo senso Paipais, in qualità di coordinatore dei presidenti delle dieci Municipalità di Napoli, lancia un invito al ministro Azzolina: «Venga a Napoli, la invito per un incontro con tutti i presidenti e per parlare di un piano choc sull'edilizia scolastica».

Infine, Paipais lancia un messaggio anche al premier Conte: «Se conosce così bene il territorio napoletano - spiega - dovrebbe sapere che deve investire nelle periferie perché solo così ci può essere un cambio di passo, così come dovrebbe sapere che deve ancora sbloccare 50 milioni di euro per il processo di riqualificazione di Scampia e dell'abbattimento delle Vele che ha dato il Governo Renzi nel 2016. A Napoli si sta andando avanti con il progetto di riqualificazione grazie al Patto per Napoli e al Progetto 'Restart Scampià, da allora - conclude Paipais - stiamo ancora attendendo gli altri fondi».

In serata la precisazione. Fonti del Ministero dell'Istruzione fanno sapere che «l'esempio citato durante la conferenza stampa di oggi in merito ad un istituto scolastico di Scampia, dove si farebbero lezioni in appartamento, non era corretto. Si tratta invece di situazioni esistenti, ma in altri territori della stessa provincia, ad alta densità abitativa, e in altre aree del Paese. Una precisazione dovuta per correttezza nei confronti della comunità' scolastica e della municipalità di Scampia»-
 

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