Napoli, Scampia saluta don Siciliani
con applausi e lenzuola ai balconi

Napoli, Scampia saluta don Siciliani con applausi e lenzuola ai balconi
di Melina Chiapparino
Domenica 5 Aprile 2020, 22:32
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«Il cuore di Scampia si è fermato per piangere Don Vittorio Siciliani». L’annuncio della morte del parroco della Chiesa della Resurrezione, nel cuore del rione Monterosa, è comparso questa mattina sulla pagina facebook dove fedeli e amici, erano costantemente aggiornati sulle sue condizioni di salute, divenute precarie. A maggio, avrebbe compiuto 85 anni e da 50 era alla guida della comunità religiosa che si riuniva nella parrocchia che lui stesso, aveva fondato in piazza della Libertà, riconvertendo un luogo di abbandono e degrado nella Chiesa più grande del quartiere. La sua perdita non rappresenta semplicemente un colpo inferto alla platea ecclesiastica che sotto la sua guida, ha creato, negli anni, reti di solidarietà e accudimento verso i poveri e i bisognosi ma colpisce indistintamente tutti, dalle istituzioni ai cittadini.

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Perchè Don Vittorio Siciliani, da sempre schivo e imbarazzato di fronte a chi ne riconosceva i meriti, ha lottato in prima persona per «gli ultimi e gli esclusi» come diceva ma anche per il suo quartiere, ferito a morte dalla droga, dalla camorra e dal degrado. Dal pulpito e tra le mura della sagrestia, denunciava i mali di Scampia senza la paura di nominare un clan e con la stessa forza che aveva nella parola, agiva sul territorio. Don Vittorio era tra la gente e con la gente, sulle barricate per evitare l’insediamento dell’inceneritore a Scampia e tra le strade dove recuperava i giovani per non farli cadere nelle maglie della criminalità. Le denunce sulle faide tra i clan e le sue battaglie contro lo spaccio della droga e le piazze conquistate dalla camorra, hanno coinvolto le forze dell’ordine e svegliato la coscienza delle istituzioni. Ma, Don Vittorio era soprattutto un “costruttore” che, mattone dopo mattone, non curava solo le anime ma si occupava di tutto ciò che rende una vita degna dei suoi diritti inviolabili. Nella Chiesa della Resurrezione, il parroco battagliero aveva creato spazi e attività dedicate ai giovani per lo sport, il teatro, la musica,l’ oratorio, il doposcuola senza trascurare l’attenzione per le famiglie, gli anziani e “gli ultimi”.

Il suo impegno a favore dei più fragili era stato anche ripreso come testimonianza della campagna per l’8 per Mille alla Chiesa Cattolica ma Don Vittorio era un uomo “del fare” e non gradiva che si parlasse di lui. «Ricordo quando fu insignito della carica di primo grado di Monsignore- racconta Don Francesco Minervino che affiancava Don Vittorio e, ora, guiderà la Chiesa della Resurrezione- il Cardinale Sepe lo convocò senza dirglielo e all’improvviso gli fece gli auguri nominandolo, non sappiamo neanche dove ha messo quella pergamena perché non amava i riconoscimenti. Era devoto alla Chiesa e agli ultimi». Nel 2017, per raggiunti limiti d’età, Don Vittorio aveva lasciato la guida della comunità a don Franco Del Vecchio, poi scomparso e al posto del quale il Cardinale Sepe aveva nominato parroco, il decano Don Minervino.

Ma la presenza di Don Vittorio, durante le celebrazioni e sul territorio non è mai stata interrotta fino all’aggravarsi delle sue condizioni cliniche a seguito di un ictus che però non ha impedito al parroco di farsi sentire vicino alla sua comunità fino alla fine. «Ha combattuto nella sua malattia, con la forza del suo carattere e della sua profonda fede. Invitiamo la comunità ad esprimere il proprio dolore in spirito di fede e semplicità, come avrebbe voluto padre Vittorio» si legge sulla pagina facebook che è stata completamente invasa da messaggi di cordoglio e affetto verso il parroco. Altre attestazioni di dolore e affetto sono giunte dal cardinale Crescenzio Sepe, dal decano, dal presbiterio, dai diaconi e da tutta la comunità della Resurrezione. «Stamattina Scampia ha salutato Don Vittorio in maniera speciale- spiega Don Minervino- non essendo possibile celebrare l’addio in maniera tradizionale, a causa dell’emergenza Coronavirus, c’è stata una benedizione e le campane della Chiesa  a mezzogiorno hanno risuonato mentre i cittadini applaudivano dalle finestre e appendevano ai balconi lenzuola bianche, il Signore ha chiamato a sé padre Vittorio la domenica delle Palme che rappresenta un segno della grazia di Dio».

 

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