Napoli, lo scandalo dei bipiani di Ponticelli: un altro Natale nelle «case» d'amianto

Napoli, lo scandalo dei bipiani di Ponticelli: un altro Natale nelle «case» d'amianto
di Alessandro Bottone
Lunedì 25 Novembre 2019, 18:16 - Ultimo agg. 26 Novembre, 06:21
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Un altro Natale da trascorrere negli alloggi fatti d'amianto per gli oltre quattrocento residenti del cosiddetto «campo bipiani» di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli. Prefabbricati realizzati per rispondere all'emergenza abitativa in seguito al devastante terremoto del 1980, di cui il 23 novembre è ricorso il 39esimo anniversario.

Una ferita ancora aperta per tante, troppe, persone. A distanza di oltre tre decenni non è stata ancora risolta la drammatica situazione che coinvolge cittadini di diverse etnie. Una dozzina di famiglie vivono lì sin da quando sono stati costruiti i moduli abitativi: dovevano durare solo pochi mesi, ovvero il tempo utile per trovare un posto adeguato per i terremotati. La maggior parte delle altre famiglie, invece, ha occupato gli alloggi liberati nel tempo. Tutti condividono - dietro i tetti e le pareti in fibra di amianto - l'esigenza di una vera abitazione.

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Le condizioni in cui vivono sono sempre più preoccupanti. La pioggia battente è solo l'ultimo dei problemi da affrontare in ordine cronologico. C'è da temere per l'amianto che si sbriciola, per il precario impianto elettrico con allacci abusivi che fanno scintille, per la fortissima umidità che rovina le pareti. Il degrado e l'abbandono caratterizzano anche le aree esterne e la strada adiacente, via Isidoro Fuortes, dove quotidianamente si sversano rifiuti in modo illecito. Dal punto di vista sociale le circostanze sono ancora più delicate per l'emarginazione che riguarda la maggior parte dei residenti, specie quelli di origine straniera.
 
 

Lo spiraglio di luce dei mesi scorsi sembra essersi già esaurito. Dopo una formale diffida verso il Comune di Napoli, a cura di un legale su richiesta dei residenti, a febbraio gli assessori competenti avevano ricevuto, tra gli altri, il rappresentante dei residenti. Dopo quella riunione, e a distanza di altri nove mesi - come spiega Patrizio Gragnano, portavoce del comitato «Liberi dall'amianto» - si presenta nuovamente una situazione di stallo.

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Eppure le risorse sono state trovate. Per la bonifica, lo smantellamento, la demolizione e lo smaltimento dei centoquattro alloggi di Ponticelli contenenti amianto sono stati stimati circa due milioni di euro da finanziare con il piano strategico della Città Metropolitana di Napoli. Il progetto da realizzare è quello approvato ad aprile 2017 dalla giunta comunale per il recupero di un'area pubblica di oltre 12mila metri quadrati. La questione spinosa è rappresentata dalla mobilità degli attuali residenti dei «bipiani». La proposta del comitato rispetto al recupero e al successivo riutilizzo di immobili comunali attualmente abbandonati sembra essere ancora lontana da uno sviluppo concreto.

Tra gli edifici comunali individuati dai residenti dei «bipiani» c’è il bene di cupa Vicinale Pepe a Ponticelli: costruito e mai inaugurato, doveva essere un centro culturale a favore dei cittadini del quartiere. Dopo l’abbandono e gli atti vandalici è difficile recuperarlo e ancora più tormentato è l’iter che potrebbe legittimare l’utilizzo dello stesso per ospitare gli ex terremotati e gli occupanti “sine titulo”. In quattrocento trascorreranno l’ennesimo inverno nelle «case» d’amianto.
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