Scandalo all'Ospedale del Mare, il piano ferie nascosto ai manager

Scandalo all'Ospedale del Mare, il piano ferie nascosto ai manager
di Ettore Mautone
Giovedì 12 Luglio 2018, 11:05 - Ultimo agg. 11:09
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Ospedale del Mare, va avanti su tre binari l'indagine sul reparto di Chirurgia vascolare chiuso per 12 ore, nella notte tra venerdì e sabato scorso, per decisione del primario (sospeso dalle funzioni) Francesco Pignatelli, che quella sera aveva organizzato una festa. Oggi il direttore generale della Asl Napoli 1 Mario Forlenza trasmetterà al ministro della Salute Giulia Grillo gli atti con i risultati dell'indagine interna conclusa ieri dal nucleo ispettivo centrale della Asl guidato da Luciano Hengeller.

Dalle prime indiscrezioni che trapelano emergerebbe che in quel reparto sono in servizio 10 dirigenti medici (compresi Pignatelli e Massimo Tatafiore, il chirurgo sostituto chiamato a prendere in mano le redini dell'unità operativa dopo la sospensione del primario). Entrambi, Pignatelli e Tatafiore, provengono dal Vecchio Pellegrini insieme con alcuni altri camici bianchi e sono tutti stati assunti per concorso. Gli altri specialisti in forze all'unità operativa sono stati reclutati per avvisi pubblici o procedure di mobilità e provengono da Caserta, Benevento e altre province campane. Nel periodo sotto osservazione, ossia lo scorso fine settimane, sarebbero stati in ferie 4 medici più uno in malattia e una dottoressa in maternità. Gli infermieri a disposizione del reparto sarebbero invece in tutto 12, compreso un coordinatore e un'unità a mezzo servizio impiegata solo nelle ore mattutine. Da chiarire se, su alcuni turni, si effettuano rotazioni tra i vari reparti in base alle esigenze soprattutto in questo periodo feriale. Incertezze esistono anche sull'esatto numero degli infermieri in malattia. Si tratta di questioni dirimenti per comprendere i contorni della situazione quando il primario ha deciso di chiudere per una notte il reparto. Quel che è certo è che per badare ai 4 pazienti ricoverati in Chirurgia vascolare e poi affidati alle cure del reparto di Chirurgia generale, sarebbe bastato un presidio infermieristico e un medico che solitamente, di notte, si divide tra reparti affini come lo sono la Chirurgia generale e quella vascolare.
 
Uno dei madornali e inspiegabili errori commessi da Pignatelli, che li ha anche ammessi nel faccia a faccia con il manager Forlenza, è dunque non aver avvertito e concordato ogni decisione relativa al reparto con la direzione sanitaria come previsto dalla prassi e dalle norme. Direzione sanitaria che, dal 3 luglio, ha visto avvicendarsi al timone Nunzio Quinto, dirottato al Loreto Mare, e Giuseppe Russo, che ha assunto le redini ad interim all'Ospedale del Mare con la direzione del dipartimento ospedaliero della Asl che riguarda tutti i presidi della Asl. Agli atti non risulterebbe alcun documento protocollato in direzione sanitaria comprovante la richiesta di ferie e permessi da parte del personale come invece è previsto dalla prassi e dalle norme. La chiusura di un reparto peraltro deve essere comunicata anche al 118. Perché se è vero che l'Ospedale del Mare non è dotato di pronto soccorso è però un presidio inserito nella rete tempo dipendente per l'infarto in seconda battuta e trasferimento da altri ospedali. Tale disciplina è comunque assicurata nel circuito dell'emergenza dal San Giovanni Bosco (dove è attiva l'unità di 7 chirurghi guidata da Giuseppe Bianco) e da quella del Cardarelli.

Intanto prosegue anche l'indagine della Procura della Repubblica che, tramite i carabinieri del Nas, sin dalla mattina di lunedì scorso ha acquisito tutte le foto della festa pubblicate da Pignatelli su Facebook. Foto che serviranno anche ad individuare i medici, infermieri e operatori del reparto presenti e a verificare se ci sono incongruenze rispetto al cartellino delle presenze in ospedale. Una festa alla quale Pignatelli aveva invitato praticamente tutti i primari del nosocomio e anche vari dirigenti medici della Asl oltre che i livelli apicali di direzione e dipartimenti. Ma non tutti vi hanno partecipato. Il ministro ha detto che non si accontenterà dello scaricabarile e che intende andare fino in fondo all'accertamento delle responsabilità.
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