Napoli, boom di scippi e rapine: 30 strade a rischio, ecco la mappa

Napoli, boom di scippi e rapine: 30 strade a rischio, ecco la mappa
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 11 Giugno 2022, 23:54 - Ultimo agg. 12 Giugno, 20:02
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Chissà su quale base il “Sun” abbia stilato la classifica mondiale delle città più pericolose, inserendo all’undicesimo posto Napoli. Non sarà certo il tabloid scandalistico inglese a far testo, e sicuramente la collocazione che fa sfiorare il capoluogo campano tra le “top ten” delle metropoli da brivido appare ingiusta e poco probabile. Napoli come Caracas, Tijuana o Cape Town? Non scherziamo. Tuttavia l’escalation attuale di episodi violenti legati alla criminalità predatoria riporta la nostra città al centro del dibattito sulla sicurezza che non c’è, e che i napoletani invocano. In tre mesi (marzo, aprile e maggio), aumentano scippi, rapine, aggressioni ed episodi che sempre più spesso vedono come protagonisti in negativo i minori. Segnali doppiamente inquietanti. Ed è un fatto che Napoli si posizioni - e questo è purtroppo vero - sul poco invidiabile podio tra le metropoli europee per rapporto al numero di residenti-pregiudicati e a quello delle armi che circolano liberamente ogni giorno.



Vademecum preventivo. Con trenta strade a rischio: ecco la mappa aggiornata dei percorsi del terrore a Napoli, quelli lungo i quali le probabilità di ritrovarsi con una pistola puntata in faccia e con bande di delinquenti pronti a tutto pur di sfilarvi con violenza portafogli, Rolex, scooter o cellulare che sia è altamente probabile. Il Mattino ha elaborato i più recenti dati dello “Sdi”, la banca dati che contiene tutte le informazioni acquisite dalle forze di polizia nel corso di attività amministrative e di prevenzione o repressione dei reati nella città di napoli e in provincia, ottenendo la mappa aggiornata della aree maggiormente a rischio di criminalità predatoria, e i numeri dei reati denunciati.

Cominciamo dalla geolocalizzazione. 

Le “zone rosse” - quelle considerate cioè più ad alto rischio di commissione di reati predatori - emergono elaborando i dati relativi alla casistica compresa al primo gennaio 2022 ad oggi. Se percorrete via Marina e via Cristoforo Colombo, mettete nel conto il rischio di ritrovarvi la canna di una pistola puntata al volto al primo semaforo rosso davanti al quale sarete costretti a fermarvi: i delinquenti a bordo di moto (che generalmente iniziano a tenere d’occhio i potenziali bersagli già dal lungomare o dalla zona portuale, magari colpendo i finestrini con piccoli sassi, in modo da indurli a rallentare) affiancano l’auto e in una manciata di secondi scippano l’orologio o si fanno consegnare il denaro. La banda del Rolex colpisce abitualmente anche al Molo Beverello; ma è attiva anche tra via Toledo, via dei Tribunali, San Domenico, vico degli Scoppettieri, via dei Chiavettieri, piazza Bovio, corso Umberto, piazza Mercato. Incidenza di scippi altissima anche alla Ferrovia, tra il corso Garibaldi e il corso Novara. Alto rischio anche a piazzale Tecchio, via Diocleziano, via Venezia Giulia, via Cavalleggeri d’Aosta, via Terracina (rapine); a Posillipo sciamano specie nel fine settimana bande armate a caccia di cellulari e denaro contante lungo le rampe Sant’Antonio, via Orazio. Qui ad essere rapinati sono soprattutto residenti di ritorno a casa. Identico scenario - tornando al centro storico - riguarda via Mezzocannone e piazza Carlo III, mentre al Vomero si registra un’alta e crescente incidenza di aggressioni in via Piave, via Cilea e corso Europa. Zero denunce in periferia, alle prese con le attività gestite dalla camorra. 

Esaminiamo il numero dei delitti commessi nella intera provincia di Napoli così come rilevati dagli archivi del Centro Elaborazione Dati Interforze tra marzo e maggio. Settecentoquarantuno le lesioni dolose, 691 gli scippi, e addirittura 1026 le rapine (tra Napoli e provincia). Inquietante anche la cifra che cristallizza il numero delle “percosse”, reato spesso ascrivibile alle violenze connesse alla Malamovida e alle baby gang: 213, dal primo gennaio. Ma torniamo a Napoli città. Nel capoluogo, tra marzo e maggio, ci sono state 274 denunce per lesioni dolose, 53 relative a percosse, ben 604 scippi (furti con strappo) e addirittura 650 rapine. Furti e scippi sono stati registrati in particolare lungo l’asse di via Marina e nella zona di Posillipo. 

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Da questi numeri resta fuori la triste (quanto ampia) casistica dei reati riconducibili alle risse, al porto abusivo di armi, oltre naturalmente agli omicidi e tentati omicidi. Lasciamo l’analisi delle cifre che plasticamente inquadrano una situazione di totale emergenza agli specialisti di sociologia criminale. Ma poiché è necessario avere sempre memoria storica, tenendo bene a mente il passato anche più recente, gioverà ricordare le parole pronunciate da uno dei tanti ministri che si sono avvicendati al Viminale, e che durante una visita a Napoli, nel presiedere il Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura, concluse la sua trasferta partenopea con dichiarato ottimismo dicendo: «Napoli non è all’anno zero, come vorrebbe far credere una narrativa che fa percepire la città come se fosse priva del controllo del territorio. Il questore mi ha assicurato che non c’è un solo centimetro urbano fuori controllo».

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