Napoli, lo scandalo delle cure illegali: scoperti 1.500 falsi dentisti

Napoli, lo scandalo delle cure illegali: scoperti 1.500 falsi dentisti
di Maria Pirro
Lunedì 18 Marzo 2019, 07:30
3 Minuti di Lettura
Carie curate da specialisti senza titoli, odontotecnici che si fingono dentisti, studi illegali pubblicizzati sul web. «Sono quindicimila gli abusivi in Italia, di cui almeno 1500 in Campania. Ad emergere è, però, solo una piccola parte del fenomeno, dalle dimensioni sempre più rilevanti», lancia l'allarme Sandra Frojo, che rappresenta la categoria all'Ordine dei medici di Napoli: in città è stato appena scoperto l'ultimo caso.
 
Denunciato un falso professionista, odontotecnico 55enne fino all'altro giorno al lavoro in via Vittorio Emanuele III, a Capodimonte. «In un locale, privo delle più basilari regole igienico-sanitarie», è quanto rilevato dai finanzieri del I Gruppo Napoli nel corso dell'ispezione che ha portato al sequestro di una poltrona da dentista con i relativi accessori, medicinali tra cui anestetici, diversa strumentazione tecnica e un laboratorio per la realizzazione delle protesi, oltre che dell'intero studio. Avviati, subito dopo, gli accertamenti sulla documentazione contabile rinvenuta per ricostruire il volume di affari, tutto ovviamente in nero. Oltre 200mila euro nel triennio sono stati contestati dal I Gruppo delle fiamme gialle per analoghi reati rilevati a Pianura, all'Arenaccia, a Ponticelli e in altri quartieri. Denaro incassato per interventi e visite che costano, in media, dai cento euro (ad esempio, per l'estrazione di un molare) ai duemila euro (per un impianto). E, tra gli altri imbrogli scoperti, c'è quello dei falsi professionisti che gestiscono l'assistenza in città per intere comunità di immigrati, pur non avendo mai conseguito la laurea: in particolare, cingalesi, pachistani e cinesi; nei loro studi gli investigatori hanno trovato tariffari in lingua, e agende piene zeppe di appuntamenti.

Non va meglio nel resto d'Italia. Secondo una stima della commissione dell'albo odontoiatri, i finti dentisti effettuano 7.200.000 prestazioni, incassano complessivamente 720 milioni e operano soprattutto al Nord (il 51 per cento), in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto. E poi in Campania, Sicilia, Emilia Romagna e Lazio.

Frojo avvisa: «Alcuni pazienti non sono consapevoli dell'imbroglio, altri sono invece attratti da un odontoiatra per risparmiare, senza valutare che quest'ultimo spesso non ottempera alle normative di sicurezza e opera in precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali, esponendo il paziente a rischi reali e gravi di complicanze infettive, e comunque assicurando prestazioni scadenti». Come difendersi? Il sito web della Federazione degli ordini dei medici permette a tutti di accedere all'elenco degli iscritti all'albo professionale. «Inserendo nome e cognome del professionista su https://application.fnomceo.it/Fnomceo/public/ricercaProfessionisti.public è possibile avere informazioni certe sulla regolarità del dentista prescelto», chiarisce Frojo, che segnala anche «un'altra forma di abusivo esercizio connessa: i falsi titoli culturali e abilitativi rilasciati da Università straniere. Per contrastare il fenomeno ogni Ordine ha un'apposita commissione». E, da un anno, le pene sono più severe. L'articolo 348 recita: «Chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 10mila a 50mila euro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA