Napoli, scoperti finti poveri: anche gli imprenditori non pagano il ticket

Napoli, scoperti finti poveri: anche gli imprenditori non pagano il ticket
di Marisa La Penna
Lunedì 10 Novembre 2014, 11:47 - Ultimo agg. 11:50
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L’ultima mega-truffa a Napoli è stata messa a segno, ai danni della Asl Napoli 1, da un esercito di finti poveri. Smascherati, in buona parte, dai controlli effettuati negli uffici dell’azienda sanitaria.



Tant’è che in questi giorni alla porta di migliaia e migliaia di napoletani sta bussando il postino per consegnare una raccomandata nella quale si chiede la restituzione del maltolto. Vale a dire quelle somme indebitamente risparmiate per una illegittima esenzione ticket. Le lettere stanno raggiungendo i finti indigenti - tra i quali insospettabili imprenditori, noti commercianti e finanche professionisti - e stanno creando ovviamente molto allarme. E timore di conseguenze anche penali.



«Gentile assistito, a seguito dei controlli effettuati sulla base dei dati da lei forniti in merito all’esenzione della quota alla spesa sanitaria (esenzione tiket) questi uffici hanno evidenziato l’insussistenza dei requisiti necessari per usufruire di tale beneficio» è scritto nella missiva. Poi la richiesta, perentoria, di restituzione della somma indebitamente ”risparmiata”. Le somme variano a seconda di quanto hanno beneficiato i finti poveri.



Da poche decine di euro a svariate migliaia. Le lettere, come detto, hanno scatenato il panico. E ne sanno qualcosa i medici di famiglia i cui studi sono stati presi letteralmente d’assalto da pazienti allarmati che chiedono preventive spiegazioni prima di presentarsi negli uffici del distretto sanitario a fare il mea culpa. «Sì, una brutta truffa» ammette il direttore generale della Asl Napoli 1 centro, Ernesto Esposito. E spiega: «Abbiamo eseguito i controlli in collaborazione con le Poste tributi con cui abbiamo una convenzione. Il numero degli assistiti che ha presentato una falsa dichiarazione è alto. Parliamo di migliaia e migliaia di cittadini per un danno accertato, fino a questo punto, di circa quattro milioni di euro».



«La cosa che amareggia di più è che nell’elenco dei truffatori figurano anche imprenditori, commercianti, professionisti che hanno un tenore di vita alto. Comunque il recupero della somma è già stato avviato. Qualcuno ha anche chiesto di rateizzare» conclude il dg della Asl Napoli 1 centro.



E scrivono, in una nota, i medici-sindacalisti Giuseppe Tortora e Saverio Annunziata, dirigenti nazionali del Sumai di Medicina generale: «In questi giorni i medici di famiglia, già impegnati, oltre alla quotidianità del proprio lavoro, per le vaccinazioni anti-influenzali e per la prevenzione del cancro del colon retto, stanno anche fungendo da sportello informativo per i propri pazienti. Infatti numerosissimi cittadini stanno ricevendo dai vari distretti dell’Asl Napoli 1 centro delle lettere nelle quali si richiede la restituzione dei soldi dei ticket per prestazioni godute in regime di esenzione». Tortora e Annunziata, infine precisano: «Senza entrare nel merito della questione e premesso che dal nostro punto di vista è giusto colpire chi ha approfittato dell’autocertificazione per ottenere l’esenzione, una riflessione va comunque fatta: tra i destinatari delle lettere di contestazione ci sono anche pazienti invalidi. Pertanto ci chiediamo: ma dai controlli effettuati è stata eliminata la quota relativa agli invalidi? Sarebbe auspicabile che quanto prima i responsabili dei distretti dessero risposte precise e rapide, così da sollevare i medici da una ulteriore incombenza».



I controlli, intanto, continuano. E non si esclude che oltre alla restituzione del danaro chiesto dalla Asl i finti poveri possano anche essere denunciati per truffa ai danni dell’azienda sanitaria locale.