Napoli, scoppia il caso Circum: i capitreno pronti a rifiutare gli straordinari

Napoli, scoppia il caso Circum: i capitreno pronti a rifiutare gli straordinari
di Francesco Gravetti
Venerdì 4 Gennaio 2019, 10:00
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I pendolari della Circumvesuviana farebbero bene a cerchiare col rosso, sulla loro agenda, una data: l'11 gennaio. È un venerdì. Quel giorno, infatti, decine di corse potrebbero essere soppresse, il servizio potrebbe andare in tilt per tutta la giornata, i viaggiatori costretti ad aspettare sulla banchine un treno che non passerà mai. Quel giorno i capitreno hanno intenzione di rifiutare le ore di straordinario e applicare in maniera pignola il regolamento, che farebbe loro scartare molti treni perché ritenuti inadatti a viaggiare. Siccome la mancanza di personale in Circumvesuviana, ma in generale in tutta l'Eav, costringe l'azienda a ricorrere sistematicamente allo straordinario, un rifiuto massiccio da parte dei lavoratori farebbe sopprimere le corse per oltre la metà dell'intero orario. In gergo sindacale, questa forma di protesta viene chiamata «non collaborazione». Nei fatti, è un'agitazione vera e propria, un modo per aggirare le regole dello sciopero che, nel settore dei trasporti, sono molto rigide e prevedono tempi lunghi.
 
Da un paio di giorni in Circumvesuviana circola anche un volantino, non firmato, col quale vengono invitati i capitreno e gli altri operatori della mobilità (per esempio quelli che stanno sulle banchine) a prepararsi alla non collaborazione dell'11 gennaio. La condizione per evitare la protesta è una sola: che il giorno prima, il 10 gennaio, l'incontro tra l'Eav e i sindacati vada a buon fine e che si arrivi ad un accordo sulle tante vertenze in atto, la più importante delle quali riguarda l'organizzazione del servizio di controllo dei biglietti. Insomma, se il summit coi sindacati fissato il 10 gennaio dovesse concludersi con un nulla di fatto, il giorno successivo sarà caos. Un caos già annunciato: una spada di Damocle pronta ad abbassarsi sulla testa dell'azienda (e dei viaggiatori) se il tavolo delle trattative non dovesse concludersi con una stretta di mano. «Il fatto è che i lavoratori sono troppo scontenti. Le ultime iniziative dell'Eav non hanno soddisfatto il personale viaggiante, che non viene coinvolto proprio nella riorganizzazione di un settore nevralgico, quello della controlleria», spiega Luciano Graziano della Cisal, che insieme all'Ugl sta portando avanti la battaglia. Graziano si riferisce, in particolare, all'istituzione del «nucleo di verifiche ispettive», un gruppo di dipendenti Eav che ha il compito di verificare l'attività degli addetti al controllo dei biglietti. Insomma, i controllori dei controllori. Sulla vicenda, il presidente dell'Eav Umberto De Gregorio taglia corto: «Mi rifiuto di commentare un avviso che non è neppure firmato». Poi però chiarisce un principio che è anche un'apertura: «Noi convochiamo le riunioni per confrontarci, dialogare e trovare soluzioni condivise, che soddisfino i lavoratori, l'azienda e che tengano conto degli equilibri di un bilancio che con molta fatica siamo riusciti a portare in attivo. Una volta chiarite queste premesse, siamo pronti a discutere con tutti». Resta il nodo della carenza di organico. In Circumvesuviana, la più grande delle aziende controllate da Eav, ci sono 100 capitreno e ce ne dovrebbero essere 129. I macchinisti sono invece 118, quando dovrebbero essere 150. Il ricorso allo straordinario per coprire i turni avviene tutti i giorni. Ecco perché c'è molta attesa per il concorso che assumerà 350 lavoratori a tempo indeterminato, 320 diplomati e 30 laureati. A febbraio si parte. Il definitivo via libera è arrivato dopo che il tribunale di Napoli ha rigettato i ricorsi presentati da una ventina di aspiranti candidati. I ricorrenti avevano contestato la previsione del bando che richiedeva il possesso di un voto minimo di diploma e la patente di guida B per la partecipazione alla selezione. Nell'avviso, infatti, Eav aveva inserito come condizione per partecipare il voto mimino di 80 su 100. Decisamente soddisfatto il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio: «Vince la nostra linea improntata al rigore ed alla competenza. Abbiamo subito attacchi di ogni tipo, da pseudosindacalisti e presunti democratici giovani solo anagraficamente ma in realtà più vecchi dei vecchi. Avevamo ragione no».
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