Napoli, scuola abbandonata da un anno
dopo il crollo: «Siamo ancora in doppi turni»

Napoli, scuola abbandonata da un anno dopo il crollo: «Siamo ancora in doppi turni»
di Oscar De Simone
Martedì 13 Aprile 2021, 11:52 - Ultimo agg. 12:02
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E' rimasto tutto come fu lasciato dai bambini andati via all'improvviso. I banchi, i disegni, le mascherine ed i festoni del carnevale 2020 che festeggiarono spensierati. Scene di una vita normale che non è stata mai più la stessa dal giorno del crollo. Da quando parte di un solaio in una delle aule del plesso di Sant'Eligio dell'istituto “Campo del Moricino”, venne giù all'improvviso costringendo tutti a scappare in pochi minuti.

Erano in 250 gli alunni della primaria che nel Febbraio dello scorso anno furono costretti ad abbandonare la scuola in attesa di una ristrutturazione che – ancora adesso – deve essere completata.

Una serie di lavori utili a ripristinare i locali e restituire ai bambini dell'infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, i loro spazi per studiare e giocare. «Da quel momento i bambini sono stati divisi tra i vari plessi – afferma la dirigente scolastica Giuliana Zoppoli – ed in maniera molto sacrificata. Abbiamo dovuto recuperare, tenendo anche conto dei protocolli adottati in questo momento di pandemia, altri spazi che risultano più piccoli ed angusti. Per questo siamo stati costretti ad applicare i doppi turni, nelle poche settimane di riapertura, sacrificando anche le attività di laboratorio». Una nuova organizzazione insomma con cui si è cercato di “salvare” l'istruzione rinunciando il meno possibile alle vecchie abitudini. Ma anche a causa del covid non è stato sempre possibile. Proprio per questo la speranza della dirigenza è quella di recuperare gli spazi inagibili il prima possibile, per tornare alla “normalità”. 

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«Dopo un anno finalmente – conclude la dirigente – il finanziamento del Miur è stato sbloccato e da un paio di mesi è in atto una verifica dei solai di tutte le scuole della zona. Con interventi di manutenzione a breve termine i bambini potrebbero riavere le proprie aule ed io mi auguro che avvenga nei prossimi mesi. Questo è l'obiettivo che ci poniamo. Sarebbe un segnale importante soprattutto per le famiglie. Inoltre sarebbe bello anche recuperare gli spazi esterni come il chiostro dove organizzavamo concerti ed attività all'aperto. Il nostro è un patrimonio storico ed artistico da preservare e sarebbe necessario che tutte le istituzioni in campo facessero la propria parte».

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