Scuola a Napoli, il grido di aiuto dell'Andrea Doria: infiltrazioni ed aree interdette

Scuola a Napoli, il grido di aiuto dell'Andrea Doria: infiltrazioni ed aree interdette
di Oscar De Simone
Giovedì 14 Novembre 2019, 17:27 - Ultimo agg. 17:32
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La palestra, il sistema fognario ed ora anche un nuovo settore chiuso in attesa dell’inizio dei lavori. La scuola Andrea Doria a Fuorigrotta, una delle più ampie e con più laboratori del quartiere, risente ancora della mancata manutenzione degli anni passati. Lavori ordinari mai avvenuti che hanno peggiorato le condizioni dell’edificio. Le infiltrazioni ai piani superiori hanno causato il distacco dell’intonaco sulle scalinate centrali e generato vistose crepe nelle murature sottostanti. Ma non solo. Anche intere aree di laboratori e svago, risultano chiuse a causa del mancato deflusso delle acque meteoriche che hanno trasformato i giardini adiacenti, in piscine naturali impossibili da superare.
 


«Siamo in condizione – afferma la dirigente Maddalena Iannone – di doverci dedicare più alla sicurezza che alla didattica. La scuola è tra le più grandi e frequentate del quartiere ed è giusto intervenire per restituirle dignità. Noi siamo attivi H24 alla risoluzione di questi problemi e contemporaneamente restiamo al fianco dei bambini. Ma diventa sempre più complesso. E’ un peccato che attività didattiche come quelle sportive o della chimica, non possano essere svolte nel più grande e nuovo laboratorio a disposizione degli alunni».

Le difficoltà, a quanto pare, sono tante e nascono anche dal mancato impiego di fondi destinati alla scuola e mai “arrivati a destinazione”.

«I fondi ci sono – conclude Iannone – ma non capiamo come mai sia ancora impossibile impiegarli. I problemi da risolvere non sono insormontabili ma vanno affrontati con determinazione. Il sistema fognario, così come quello di deflusso delle acque meteoriche sono i primi step da superare. Poi bisogna rendere sicura la palestra che ormai è diventata un lusso per i nostri alunni. Ormai siamo costretti a farci largo tra crepe e pozzanghere e la situazione è diventata stressante sia per noi che per le famiglie degli alunni».
 

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