Napoli, rientro in classe tra ansie ed emozioni: «Finalmente torniamo alla normalità»

Napoli, rientro in classe tra ansie ed emozioni: «Finalmente torniamo alla normalità»
di Alessio Liberini
Martedì 13 Settembre 2022, 10:29
4 Minuti di Lettura

Sorrisi, abbracci e tanta ansia fanno da sfondo al suono della prima campanella dell’anno. C’è chi arriva anche con venti minuti di anticipo fuori il proprio istituto con la speranza di garantirsi un «buon posto» in classe o chi ne approfitta per salutare vecchi o nuovi compagni. È il giorno del primo rientro, dopo i bui anni del Covid, senza restrizioni pandemiche per i tanti studenti della Campania: «Finalmente torniamo alla normalità e alla nostra socialità» scandiscono in coro i ragazzi all’esterno degli istituti napoletani. Tra ieri ed oggi, secondo i dati pubblicati dal ministero dell’Istruzione, sono oltre 800mila i giovanissimi tornati tra i banchi in tutta la Regione.

«Dopo questi anni turbolenti, tra distanziamento e mascherine, torniamo alla pseudo normalità – spiega Federico, studente del quinto anno del Liceo Statale "Eleonora Pimentel Fonseca" di Napoli – sicuramente ora c’è molta ansia, anche tra i nostri coetanei.

Chissà cosa ci aspetterà quest’anno».

Benedetta, anche lei al suo ultimo primo giorno scolastico, osserva invece gli sguardi emozionati dei ragazzi più piccoli che quest’anno iniziano le superiori, molti di questi sono anche accompagnati dai propri genitori che gli fanno compagnia fino al suono della campanella.

Video

«Vedo tanti ragazzi più piccoli di me – racconta Benedetta – penso a cosa provavo io in prima e mi rivedo in loro. Ma soprattutto, iniziando la quinta, inizio a pensare "cosa farò il prossimo anno": senza liceo e professori sarà una vita più da adulti. Ma per ora mi godo la mia scuola».

In tantissimi, come Giada ed Irma, arrivano all’esterno del proprio istituto con largo anticipo rispetto il suono della campanella con la speranza di accaparrarsi i posti, giudicati migliori, in classe. «Bisogna scegliere un posto strategico – chiarisce sorridente Giada – sarà il nostro per tutto l’anno».  Qui, al Fonseca, come in tante altre scuole, si entra a scaglioni: il biennio alle 8, mentre gli studenti del triennio fanno il proprio ingresso in aula un quarto d’ora più tardi.

Immagini analoghe si registrano anche nel vicino Liceo Antonio Genovesi, lo storico istituto di piazza del Gesù che per anni è stato guidato dall’ex vicesindaco di Napoli, Maria Filippone, scomparsa prematuramente lo scorso luglio. Nella giornata di ieri è stata la volta del rientro delle prime e delle quinte. Stamane invece tornano a sedere in classe anche le seconde, terze e quarte.

Tra i giovanissimi che iniziano oggi il proprio anno scolastico c’è anche Antonia, al suo primo giorno da studentessa del Genovesi: «Ho iniziato il primo anno di liceo in un'altra scuola poi a gennaio è arrivato il Covid. Praticamente fino alla seconda superiore non ho avuto contatti con i miei compagni di classe» osserva amareggiata la giovane 16enne che quest’anno ha scelto così di cambiare istituto per il suo terzo anno di liceo, visti i problemi relazionali riscontrati negli anni della pandemia: «Ora sono molto felice che non ci sono mascherine e distanziamenti così posso vivere al meglio le amicizie con i miei compagni di classe». «La scuola così (senza restrizioni ndr) neanche la ricordavo più – precisa felice Antonia – sono molto contenta ma anche un po’ agitata vista la nuova avventura che mi aspetta».

«Possiamo finalmente tornare a fare lezione come è giusto che si faccia» è invece il pensiero di Zeno, studente del quarto anno del liceo Vittorio Emanuele II di Napoli, il più antico di tutta la città partenopea. «Siamo molto contenti di ritrovare la socialità e i momenti di aggregazione che sono mancati tanto in questi ultimi due anni – evidenzia il ragazzo prima di lanciare un pensiero, critico, verso la gestione politica dell’emergenza Covid a scuola – negli anni, tra tagli e politiche al ribasso, hanno creato una situazione per la quale la scuola è stata completamente lasciata abbandonata a sé stessa, anche durante la pandemia». «Adesso c’è emozione e felicità, speriamo che resti tale: è inaccettabile solo pensare di poter tornare alla Dad» è il monito del giovane studente napoletano.

Sulla stessa scia c’è anche Nina, oggi al suo “ultimo primo giorno di scuola”. «Sono contenta di poter fare quest’anno come si deve: in presenza e non online. Le aspettative sono alte e non vedo l’ora di tornare anche a fare l’intervallo, come si faceva un tempo».  

© RIPRODUZIONE RISERVATA