Taglio alle treccine blu, l'allievo cede al diktat del prof di Scampia

Taglio alle treccine blu, l'allievo cede al diktat del prof di Scampia
di Valerio Esca
Martedì 17 Settembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 14:01
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Lino ha deciso di tagliare le treccine blu: ieri pomeriggio ha chiesto alla madre di prendere un paio di forbici e, zac, chiudere definitivamente questa storia eliminando l'acconciatura dello scandalo. Dopo le polemiche di questi giorni il 13enne di Scampia ha ceduto. Al ragazzo, infatti, era stato impedito l'ingresso a scuola, la media statale Ilaria Alpi-Carlo Levi, perché i suoi capelli - secondo la preside Rosalba Rotondo - non rispettavano il dress code dell'istituto. Anche ieri, però, nella stessa scuola, divieto di ingresso per altri due studenti: indossavano pantaloni strappati non conformi al regolamento. I ragazzi sono rimasti nell'aula dei professori per tutta la durata delle lezioni.
 
Dopo un serrato confronto tra la mamma di Lino, Carla, e la dirigente scolastica, al ragazzo, ieri mattina, è stata data la possibilità di tornare a sedere tra i banchi di scuola. Nonostante le treccine. «Ha promesso che avrebbe tagliato i capelli e, dunque, gli è stato concesso di seguire le lezioni - spiega la madre del giovane - Ci tengo a dire che è stata una decisione di mio figlio che ha dimostrato una buona dose di maturità». E questo è l'unico punto che mette d'accordo la madre e la Rotondo. «Lino - ha raccontato la preside - è davvero un giovane di buon senso e mi ha anche chiesto scusa per tutto quello che è successo. È molto intelligente - aggiunge Rosalba Rotondo - a dicembre si esibirà con altri alunni al teatro San Carlo. Qui a scuola vogliamo che continui a coltivare la passione per il pianoforte, per la musica. Il suo riscatto deve arrivare dalla cultura».

Tra la mamma e la preside però il dialogo è stato acceso. «Non le ho contestato il regolamento - che comunque non parla di come portare i capelli - ma di come siamo stati trattati. Mi hanno dato dell'ignorante soltanto perché ho regalato a mio figlio, per il suo compleanno, quelle treccine. Come se fosse un reato. E poi fargli perdere un giorno di scuola per questa ragione ritengo sia stato del tutto fuori luogo. Sarebbe bastato dire oggi entra ma da domani niente treccine. Avremo agito di conseguenza. Senza tutto questo clamore». Non solo. La madre di Lino ci tiene anche a far sapere che, nelle sue intenzioni, non c'è mai stato quello di denigrare o infangare il buon nome della preside Rotondo. «Basta treccine. Però sia chiaro: non si tratta di un passo indietro - evidenzia ancora mamma Carla - ma se per entrare a scuola bisogna fare così, lo faremo. Mio figlio ha deciso di adeguarsi e per me non ci sono problemi. Non vorrei però che adesso si desse anche un premio alla dirigente scolastica».

«Restiamo basiti dinanzi all'atteggiamento della dirigente scolastica dell'Istituto Alpi-Levi di Scampia che ha ribadito che lo studente con le treccine non potrà partecipare alle lezioni fino a quando si presenterà con quella acconciatura». Lo affermano in una nota il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli e lo speaker radiofonico Gianni Simioli. «La troviamo una decisione ingiustificabile e del tutto arbitraria. Non c'è alcuna attinenza tra il decoro e il taglio di capelli. Tra l'altro il regolamento scolastico cita esclusivamente l'abbigliamento, come è giusto che sia, senza prevedere nulla per quanto riguarda l'acconciatura. Non capiamo, dunque, in base a quale norma o regola lo studente non sia stato ammesso alle lezioni».

«Tenendo conto che il regolamento cita esclusivamente l'abbigliamento - proseguono i due - è palese che la decisione di impedire l'accesso alle lezioni a quello studente è determinato unicamente dal gusto personale della dirigente scolastica. Ribadiamo che si tratta di una decisione arbitraria e ingiustificabile. Lo studente, che sta perdendo giorni di scuola, taglierà le treccine pur di tornare tra i banchi. Non vorremmo che da un atto con finalità educativa si passasse a una coercizione della determinazione personale di un ragazzino in piena età evolutiva».

Ieri mattina, alle prime luci dell'alba, è comparso uno striscione ai cancelli dell'istituto con la scritta: «Sciogli le trecce ai ragazzi... o non entrano. Editto Rotondo». Lo striscione è stato poi rimosso all'arrivo dei custodi.
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